Quella di Old Trafford sembrava sulla carta una partita piuttosto scontata, con i Campioni d’Europa che affrontano una squadra in piena crisi e che per giunta nella giornata di giovedì avevano anche perso il proprio manager, ovvero Roy Keane, che sarebbe stato l’ex di giornata: difatti, il Sunderland non ha avuto modo di preparare molto bene la partita e di fatto l’unica tattica possibile era quella di schierare tutti davanti alla difesa, con il solo Cissè prima e Jones poi in avanti a provare a fare qualcosa. Sulla carta il match è molto facile per il Manchester United, che però lascia a casa quella determinazione che si era vista la scorsa domenica nel derby contro il Manchester City e gioca per troppo tempo sotto ritmo, finendo di fatto per restare a lungo bloccato sullo 0-0 e in questo modo rianimare il Sunderland, che probabilmente si aspettava di subire una batosta. Ancora una volta, allora, l’undici di Ferguson manca in quello che era stato il vero punto di forza della scorsa stagione, ovvero nella mentalità, andando ad accelerare realmente soltanto nel finale di gara, quando poteva essere troppo tardi, rischiando di perdere due punti fondamentali per la rincorsa al vertice. Questa partita, però, lascia capire che pareggi come quelli contro l’Everton non sono stati casuali, soprattutto perché Cristiano Ronaldo si esalta sempre nei match semplici, ma in quelli che alla lunga si complicano finisce per non avere alcun impatto e anzi di essere dannoso, anche lui decisamente lontano dalle prestazioni dell’anno scorso proprio perché meno decisivo: la partita del portoghese dura solo 68 minuti, perché un problema all’anca dopo un contrasto in area di rigore con Reid lo manda fuori causa. Nonostante la tattica ultradifensiva, il portiere Fulop non deve compiere grandi miracoli, a parte nell’occasione del 15’ minuto: Cristiano Ronaldo batte una punizione fintando il tiro per servire poi la conclusione dal limite di Rooney, che viene anche deviata da Berbatov, il cui tocco costringe l’ungherese ad una parata super perché il portiere era già in tuffo. La partita è un assalto continuo e nonostante il forcing finale dei Red Devils sembra destinata sullo 0-0, ma al 91’ arriva in qualche modo il gol che regala i tre punti all’undici di Ferguson: Carrick al limite ha spazio per calciare, trova la deviazione di Edwards che angola la traiettoria e soprattutto trova Fulop troppo lento nel tuffo, la conclusione sbatte sul palo interno e poi rimbalza in area piccola dove meglio piazzato di tutti è Vidic che da pochi passi appoggia in rete per l’1-0 definitivo. L’assalto all’arma bianca aveva portato in avanti anche il difensore serbo, che firma così una vittoria soffertissima. Il Sunderland quasi riesce nel colpaccio dopo che era arrivato senza speranze, ma incassa la sesta sconfitta nelle ultime sette partite e rimane in zona retrocessione.
A cura di:
Silvio Di Fede