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Nasri incanta e l’Arsenal scaccia le polemiche: 2-1 al Manchester United

08/11/2008
Premier League
Dodicesima Giornata di Premier League
Arsenal - Manchester United
2-1
 
I Red Devils appaiono superiori ma sprecano troppo e vengono sorpresi dal talentino marsigliese

Il calcio a volte sa essere beffardo: all’Emirates Stadium il Manchester United “fa l’Arsenal”, ovvero gioca bene e crea moltissime occasioni da rete ma soprattutto le spreca e subisce una sconfitta piuttosto bruciante, contro un Arsenal che per una volta è cinico grazie al talentino Samir Nasri, molto fortunato nel sbloccare il match, molto bravo nel raddoppiare e mettere un po’ in discesa la ripresa per i Gunners. Ai punti però si fanno preferire decisamente i Red Devils, più continui e più bravi ad aprire una difesa mai troppo sicura come quella dell’Arsenal, ma nel calcio conta fare gol e fino al 90’ i Campioni d’Europa non erano riusciti a trovare la via della rete, quando invece un Arsenal molto diverso dal solito lo aveva trovato ben due volte: diverso dal solito perché siamo tutti abituati a vedere la squadra di Wenger provare a prendere in mano il gioco su ogni campo, ma di fatto contro il Manchester United non c’è mai riuscita, costretta a difendersi e puntare sulle ripartenze o, soprattutto, su azioni veloci, trovando solo una volta in tutto il match una manovra articolata e un possesso continuo di palla, al termine del quale è arrivato il gran gol di Nasri. Volendo però in questo c’è anche del positivo, perché l’Arsenal s’è dimostrato umile nel rincorrere gli avversari per giocare quasi da piccola, con un treno offensivo che però una squadra piccola non ha. Nonostante la vittoria, però, non bisogna pensare che un team che appariva in crisi sia guarito completamente, perché ancora c’è qualcosina che non va: ancora una volta il filtro del centrocampo è stato pressoché nullo (ancora negativo Denilson), nel secondo tempo gli uomini di Wenger sono apparsi quasi impauriti in fase difensiva e negli ultimi 20 minuti hanno sprecato almeno 5 contropiedi favorevoli, per poi ripensare a quanto successo contro il Tottenham quando il cronometro avanzava e si avvicinava al 90’. Infatti, come successo nel derby contro gli Spurs, al 90’ i Gunners hanno subito il gol che ha riaperto la partita e lì la paura s’è fatta tangibile, ma questa volta l’Arsenal è riuscito a resistere e ad ottenere una vittoria che può essere decisiva perché liberatoria sul piano psicologico, perché scaccia via le polemiche, ma ancora questa squadra ha molto da migliorare per diventare continuare e non restare una squadra capace di dare soddisfazioni ai propri tifosi solo nella partita singola. Il Manchester United perde la seconda partita in campionato ma soprattutto adesso rischia di dover rimontare molti punti per tornare in scia delle primissime, anche perché all’Emirates Stadium a tradire Ferguson sono i fuoriclasse, come Rooney che spreca una grande occasione per portare in vantaggio i Red Devils o come Cristiano Ronaldo che crea tanto ma poi spreca altrettanto se non di più. Il big match però non ha tradito le attese e anzi ha regalato 90 minuti di spettacolo immenso e con pochissime pause e questo già è un dato molto importante: difficilmente un big match di Premier League tradisce sul piano del ritmo, dell’agonismo e delle emozioni, anche se questo a tratti ha anche saputo superare le attese.

L’Arsenal recupera Sagna e Gallas in difesa e a sorpresa Wenger preferisce Silvestre (in campo in condizioni accettabili nonostante la frattura al naso) a Kolo Tourè. Il tecnico alsaziano punta sul 4-4-1-1 con Bendtner unica punta anche per le assenze di Adebayor e Van Persie, con Diaby a giostrare alle sue spalle e Walcott sulla fascia destra. Formazione con poche sorprese nel Manchester United, dove di fatto l’unica novità è l’utilizzo di Carrick al posto di Fletcher in mediana, al fianco del brasiliano Anderson. In attacco Berbatov e Rooney sono ancora preferiti a Tevez.

Che l’Arsenal sia in difficoltà psicologiche lo si vede al primo pallone che passa in difesa, con Silvestre che va in disimpegno con un retropassaggio abbastanza corto per Almunia, il quale fa la solita sciocchezza e invece di spazzare sulla pressione di Rooney decide di toccare il pallone con le mani, inducendo giustamente (sarà una delle poche cose azzeccate in una direzione pessima) Webb a concedere al Manchester United una punizione a due in area: Rooney tocca per il mancino di Anderson che supera la barriera ma trova il compagno Park Ji-Sung a respingergli la conclusione, il pallone schizza al limite dove Carrick tenta il sinistro al volo e la palla termina larga di poco.

E’ il Manchester United a fare la partita e ad accelerare molto spesso negli ultimi metri, trovando sempre campo aperto perché il centrocampo dell’Arsenal è inesistente quando deve contrastare gli avversari, lasciando sempre preoccupanti spazi agli avversari per attaccare una difesa scoperta: succede all’8’ minuto con Neville che verticalizza per Cristiano Ronaldo che tocca orizzontalmente, velo molto intelligente di Park Ji-Sung per il destro rasoterra di prima di Rooney molto insidioso ma Almunia riesce a respingere e poi Berbatov segna da posizione di fuorigioco e il tutto viene annullato.

Il Manchester United fa un po’ di fatica in mediana a costruire qualcosa di lucido contro una squadra molto coperta e che perlomeno in questo modo riesce a fare densità (l’unico modo in cui il centrocampo dei Gunners riesce a coprire la difesa, per l’apporto insufficiente di Denilson), così le cose migliori arrivano quando l’azione passa totalmente sulle fasce, in particolare sulla destra perché da quella parte Clichy si trova spesso a coprire anche per Silvestre, perennemente fuori posizione come succede al 18’: una delle poche volte è Anderson a creare un buon break sulla trequarti dopo aver resistito a delle cariche per poi toccare sul centro-destro per Berbatov, Silvestre sbaglia posizione e su di lui deve scalare Clichy ma il bulgaro può prolungare sulla destra dove Cristiano Ronaldo è rimasto libero, il portoghese penetra in area e crossa basso arretrato per il rimorchio di Rooney che ha grande spazio per scaricare il destro ma spreca una colossale palla gol colpendo male e mandando alto. Brutto errore di Rooney, in uno di quegli sprechi che costeranno la partita allo United.

L’Arsenal cerca solo azioni veloci e dirette, puntando sui movimenti tra le linee di Diaby o sull’estro di Samir Nasri sulla sinistra, che ha voglia di riscattarsi dopo la brutta serata di mercoledì scorso contro il Fenerbahce e ci riesce risultando da subito una spina nel fianco per Gary Neville e molto più vivo di Theo Walcott, sempre ben chiuso da Patrick Evra: dopo un paio di occasioni potenziali, l’Arsenal al 22’ colpisce dopo una punizione da destra battuta da Fabregas lunga ma per nessun compagno, Berbatov respinge ma al limite dell’area c’è Nasri che calcia subito col sinistro e trova la deviazione di Neville nel mucchio che spiazza Van der Sar e vale il fortunoso 1-0.

Il gol dà coraggio all’Arsenal, che allora tira fuori grande grinta e combattività, ma il vantaggio è molto instabile e fino all’intervallo l’impressione è che lo United possa pareggiare in qualsiasi momento: al 28’ Cristiano Ronaldo batte a giro una punizione da sinistra, al centro Clichy devia di testa e sfiora l’autogol perché prolunga la traiettoria e manda il pallone a pochi centimetri dal palo.

Col passare dei minuti sale molto la prestazione offensiva di Fabregas che un minuto dopo si appropria di una palla vagante al limite dell’area e calcia rasoterra di sinistro, Bendtner al centro dell’area manca la deviazione col tacco e la palla scorre in modo velenoso per uscire non di molto rispetto al palo sinistro della porta di Van der Sar.

Il Manchester United meriterebbe di andare all’intervallo col risultato almeno in parità vista la superiorità mostrata, ma non riesce a trovare il gol, nonostante sulla destra nascano sempre azioni importanti, anche quando da quella parte si sposta Park Ji-Sung, che al 34’ trova un bel break accelerando tra Silvestre e Clichy per poi accentrarsi e andare al tiro dal limite dell’area, la conclusione è ben angolata ma troppo lenta e persino Almunia riesce a respingere.

La partita è mal arbitrata da Webb, che ne combina di tutti i colori e sembra avere un regolamento a sé, facendo arrabbiare davvero tutti: al 37’ Diaby allunga le sue leve e attacca l’area di rigore in superiorità numerica, al limite dell’area Carrick lo stende da dietro in modo netto e sembra addirittura a rischio di espulsione perché interrompe una possibile doppia superiorità numerica, e quindi una chiara occasione da gol, ma in modo scioccante Webb non fischia neppure la punizione.

Non è solo l’Arsenal ad arrabbiarsi: al 45’ c’è un cross di Rooney dalla destra che viene respinto dal braccio larghissimo di Clichy in area di rigore ma anche qui per arbitro e guardalinee non c’è nulla, negando al Manchester United un rigore evidentissimo. E’ un peccato che una partita così bella venga leggermente rovinata da un arbitraggio pessimo di un arbitro tanto incompetente quanto sopravvalutato come Howard Webb, sempre più il Collina inglese perché più star che arbitro.

Il vantaggio dell’Arsenal sembra scricchiolante ma in avvio di ripresa la partita cambia e prende nettamente la direzione dei Gunners, perché alla prima (e unica) manovra lunga e articolata arriva la rete del raddoppio, al 48’ minuto: Fabregas si gira alla grande e poi serve un gran pallone al limite dell’area per Nasri, che approfitta dello spazio creato dall’idea del compagno per scaricare una botta di destro molto angolata e fulminante per velocità, tanto che Van der Sar non può che restar fermo e ammirare la gemma del fenomeno marsigliese che vale il 2-0. E’ la quarta rete in Premier League per il francese in 8 presenze: con il suo approdo in Inghilterra si attendeva anche una sua crescita nella media gol e Nasri sembra essere proprio sulla strada giusta, visto che al massimo in Ligue 1 era arrivato a segnare 6 gol in 30 partite, score identico per le ultime due stagioni con il Marsiglia.

E’ il momento chiave della partita, perché al 49’ il Manchester United ha subito l’occasione colossale per riaprire tutto: Park Ji-Sung riceve sulla sinistra, rientra centralmente e crossa verso il secondo palo tagliando tutta la difesa avversaria, si inserisce Cristiano Ronaldo che apre il piatto destro ma manda fuori di un soffio sul secondo palo, sbagliando una grandissima occasione. E’ un errore imperdonabile quello del portoghese e anche lui lo capisce, tanto che proverà a rifarsi in tutti i modi combinando di fatto altri pasticci, creando tante occasioni in questa ripresa ma sprecandole tutte malamente.: il Cristiano Ronaldo della scorsa stagione sembra quasi un antico ricordo.

Ferguson inserisce Rafael Da Silva come terzino destro per avere ancora più spinta su quella corsia ma nonostante l’ottimo impatto del giovane brasiliano la sua squadra non riesce a sfruttare più la supremazia (comunque sempre evidente) per avere la lucidità di creare vere occasioni da gol. Berbatov è molto utile in fase di sponda ma su alcuni palloni in area di rigore sembra mancare di cattiveria, Rooney è molto confuso e Carrick poco preciso e così l’Arsenal pur arrancando riesce a salvarsi: se la cerniera sinistra della difesa non convince, meglio va quella destra, con Gallas molto reattivo e a tratti disposto persino ad immolarsi per la causa. Col passare dei minuti si aprono anche dei varchi per dei contropiede, ma l’Arsenal li spreca tutti, mandando all’aria importanti superiorità numeriche e occasioni per chiudere definitivamente il match e non creare quella “psicosi da Tottenham” che colpisce tifosi e giocatori dell’Arsenal, non sicuri sugli assalti avversari nonostante il vantaggio di due gol proprio perché memori degli errori del derby.

Il match in realtà potrebbe chiudersi al 74’, quando l’immarcabile Nasri vince un contrasto fisico con Vidic e viene trattenuto per la maglia dallo stesso difensore serbo, sarebbe calcio di rigore ma l’arbitro pur essendo a due passi sbaglia ancora una volta in maniera evidente lasciando correre.

Al 78’ esce Manuel Almunia, colpito alla testa involontariamente da Carrick qualche minuto prima e che ha provato a rimanere in campo (tanto i danni li combina pure da sano e la differenza non si sarebbe notata): al suo posto entra Fabianski, che nonostante sia entrato a freddo in un match così tirato riesce a rendersi protagonista di un paio di ottime uscite.

L’Arsenal sbaglia molto in avanti e la “psicosi da Tottenham” si fa ancor più viva al 90’, perché arriva il gol che riapre la partita: cross di Giggs dalla sinistra, respinge non perfetta di Silvestre e appena dentro l’area Rafael Da Silva controlla di petto per poi trovare un gran sinistro ben angolato che vale la rete del 2-1. Bravissimo il 18enne brasiliano ad inserirsi in un match così sentito e a trovare anche la prima rete della sua carriera in uno scenario simile.

Il finale è di fuoco, perché per l’infortunio di Almunia ci sono 6 minuti di recupero da giocare e l’Arsenal ha paura di subire un’altra beffa con due gol subiti negli ultimissimi minuti e gestisce molto male il possesso di palla, sprecando con Bendtner altri contropiedi comodi o perdendo subito il possesso del pallone, per una dimostrazione di netta insicurezza. Nonostante tutto, i Gunners riescono a resistere e a difendere questa vittoria molto importante per scacciare via i primi venti di crisi: l’Arsenal è riuscito anche a cambiare volto per arrivare all’obiettivo, ma ancora una volta ha gestito molto male il vantaggio e questo deve sicuramente far riflettere Wenger. Battere il Manchester United comunque è un’iniezione di fiducia molto grande e farlo con una formazione un po’ rattoppata, con tanti acciaccati in campo, lo è ancora di più. Adesso l’Arsenal affronterà un altro match chiave per la sua stagione, quello interno contro l’Aston Villa, ma prima rivedremo all’azione i “Baby Gunners” visto che martedì prossimo c’è l’impegno interno di Carling Cup contro il Wigan.

Sconfitta amara per il Manchester United, che manca l’occasione per dare una scossa decisa al proprio campionato e anzi finisce per diventare artefice della scossa altrui, non certo il massimo per una squadra che la sua partita l’ha giocata e a tratti bene ma che è stata tradita dai giocatori chiave, Cristiano Ronaldo in primis. Anche il Manchester United in settimana è impegnato in Carling Cup e ospiterà il QPR, mentre sabato prossimo ad Old Trafford arriverà la squadra che aveva mandato in crisi Wenger e l’Arsenal, ovvero lo Stoke City.

Arsenal (4-4-1-1): Almunia 5 (78’ Fabianski sv) – Sagna 6,5 Gallas 7 Silvestre 5,5 Clichy 6 – Walcott 5 (77’ Song sv) Fabregas 7 Denilson 5 Nasri 8 – Diaby 6,5 (86’ Tourè sv) – Bendtner 6

In panchina: Vela, Ramsey, Wilshere, Djourou
Manager: Arsene Wenger 6,5

Manchester United (4-4-2): Van der Sar 5 – Neville 4,5 (63’ Rafael Da Silva 7) Ferdinand 6,5 Vidic 6 Evra 6,5 – Cristiano Ronaldo 4 Carrick 5,5 Anderson 6 (72’ Giggs 6) Park Ji-Sung 6 – Berbatov 6 Rooney 5 (77’ Tevez sv)

In panchina: Kuszczak, Nani, O’Shea, Evans
Manager: Alex Ferguson 6

Arbitro: Howard Webb 3

Gol: 22’ Nasri (A), 48’ Nasri (A), 90’ Rafael Da Silva (MU)
Ammoniti: Gallas, Sagna, Clichy (A), Evra, Carrick (MU)

A cura di:
Silvio Di Fede

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Classifica

Squadra
Giocate
Punti
1
Manchester United
21
47
2
Liverpool
21
46
3
Chelsea
22
45
4
Aston Villa
22
44
5
Arsenal
22
41
6
Everton
21
35
7
Wigan Athletic
22
31
8
Hull City
22
27
9
Fulham
19
26
10
West Ham United
21
26
11
Manchester City
21
25
12
Bolton Wanderers
22
23
13
Newcastle United
22
23
14
Sunderland
22
23
15
Portsmouth
20
23
16
Blackburn Rovers
21
21
17
Middlesbrough
22
21
18
Stoke City
22
21
19
West Bromwich Albion
22
21
20
Tottenham Hotspur
21
20

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Partita
Risultato
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