Questa è la terza apparizione nella Coppa del Mondo per Club per la formazione del Cairo. Dopo il fallimento nel 2005, nel 2006 la squadra ottenne il terzo posto assoluto battendo per 2 a 1 i messicani dell’America nella finalina del torneo.
La squadra, soprannominata tra l’altro i Red Devils del Cairo, approda alla Coppa del Mondo dopo aver vinto la CAF Champions League del 2008, la massima competizione per squadre del continente africano, battendo il Coton Sport del Cameroon per 4 a 2.
L’Al Ahly è la squadra di maggior successo del continente africano grazie alle 6 Champions League ottenute. Il club ha anche vinto il campionato egiziano per 33 volte e la coppa nazionale per 35. Negli ultimi anni ha ottenuto grandissimi successi, conquistando la Champions per ben tre volte, 2005, 2006 e 2008 e facendo anche il bis della Supercoppa d’Africa nel 2006 e nel 2007. La squadra vanta inoltre un bacino di fan enorme, si parla di circa 50 milioni di supporters e, durante il derby contro lo Zamalek ed anche durante le competizioni internazionali, attira circa 100.000 persone allo stadio del Cairo. Per capire meglio il prestigio della squadra, basta pensare che l’Al Ahly è stato nominato nel 2000 il Club del Secolo dalla Confederazione del Calcio Africano (CAF).
Tra i giocatori da tenere d’occhio vi è sicuramente Mohamed Aboutrika, trequartista di classe che ha vinto quest’anno il titolo di Pallone d’Oro africano. Famose le sue reti nella scorsa Coppa d’Africa ma anche le performance nella Champions League del 2006. Aboutrika ha già segnato nella Coppa del Mondo per Club, nell’ultima apparizione della squadra.
Da segnalare anche Ahmed Hassan, il capitano della nazionale egiziana nonchè uno dei giocatori di maggior esperienza del team. Il centrocampista ha avuto anche un trascorso in Europa fra le fila dell’Anderlecht e del Besiktas.
I Red Devils del Cairo possono incontrare il Manchester United esclusivamente in finale. L’Al Ahly ha le qualità per competere contro i campioni d’Europa ma la mentalità è il loro vero tallone d’Achille. Spesso infatti, il club soffre dal punto di vista psicologico e questo incide molto sul gioco, rischiando a volte di non far trasparire la mentalità molto offensiva della squadra.