
All'Old Trafford era la giornata della commozione per il ritorno da avversario di Roy Keane, ma era soprattutto una giornata importante per il Manchester United, con una partita non semplice da affrontare, visto che il Sunderland è squadra molto arcigna, con il solito problema dell'attacco e con Cristiano Ronaldo ancora assente per l'ultima giornata di squalifica, dopo l'espulsione di Portsmouth. A risolvere un match complicato ci ha pensato quello che è l'unica vera prima punta della rosa, ovvero Louis Saha, che era al rientro ed è entrato nel secondo tempo a dare più incisività a una squadra che stava cominciando a giocare un altro sport, ovvero il “calcio senza porte” visto il grande possesso di palla del primo tempo e le pochissime occasioni create. Non ci voleva uno scienziato per capire che in questa squadra mancava (ed è mancata tantissima) una prima punta, specialmente con l'assenza di Wayne Rooney, uno che in quel ruolo si è saputo impegnare. E allora gol del francese, anche di rapina, tre punti fondamentali e Sir Alex Ferguson che sconfigge il suo allievo Roy Keane, che ha presentato una squadra emblematica sul piano della grinta, ma troppo impegnata a chiudersi e che non ha neanche provato a farsi vedere in avanti: stando sempre dietro, lasciando sempre palla agli avversari, correndogli appresso, è probabile che prima o poi un gol lo subisci.
Il Manchester United si era presentato con diverse novità di formazione: fuori Carrick e, a sorpresa, Ryan Giggs e dentro Chris Eagles e l'esordiente Anderson, che va a fare la seconda punta a fianco di Tevez in un 4-4-2. Qualche novità di formazione la regala anche Roy Keane, che mette due attacchi in campo (mentre alla vigilia se ne attendeva soltanto uno), ovvero Michael Chopra e il neoacquisto Kenwyne Jones: in realtà Chopra si sacrificherà a fare l'esterno destro di centrocampo in un accortissimo 4-5-1, con McShane (solitamente difensore centrale) utilizzato nel ruolo di terzino destro.
All'ingresso in campo grandissima ovazione per Roy Keane e tantissimi cori per l'ex capitano di tante battaglie ed altrettante vittorie: all'Old Trafford i grandi del passato non si dimenticano e questa accoglienza è un grande segnale di civiltà, che in alcune città lontane da Manchester dovrebbero imparare invece di parlare abbastanza a sproposito.
In questo modo si crea un'atmosfera piuttosto “incantata”, anche troppo visto che l'inizio di match è molto lento sul piano del ritmo: l'unico mezzo brivido è una conclusione lenta di Nani al 4' minuto, che termina larga. senza creare problemi a Gordon.
Si attende ancora un cambio di passo del Manchester United quando si ci accorge che si è arrivati alla metà del primo e ancora non è successo quasi niente: il gioco è abbastanza noioso, con il Sunderland riversato a difendersi e il Manchester United che tiene il possesso della palla e della manovra, fa girare molto il pallone ma non affonda mai. I due attaccanti non ingranano, con Tevez che non sembra essere in partita, il ruolo di prima punta lo limita notevolmente e l'argentino sembra correre a vuoto, mentre Anderson è più vivo, dimostra di avere dei numeri e delle qualità in dote, ma è ancora troppo leggero e morbido nelle giocate. Inoltre, tra i due non sembra neanche esserci ancora intesa, anche perché si sono allenati poco insieme, e una delle poche volte che Tevez salta l'uomo creando un discreto break, non riesce a raggiungere col pallone Anderson perché troppo lontano da lui.
Finalmente, arrivano due fiammate ravvicinate dei Red Devils, la prima proprio portata avanti dai due attaccanti: al 34' accelera Anderson in contropiede, allarga a sinistra per Tevez con la difesa dei Black Cats abbastanza sbilanciata, l'argentino calcia sul secondo palo dove Gordon blocca il pallone in due tempi.
Al 35' si fa vedere il giovane Eagles, che sulla sinistra triangola con Nani e calcia appena riceve il pallone, il tiro è potente ed angolato ma è molto bravo Gordon a bloccare: dimostrazione di bravura da parte del portiere scozzese, che per 70 minuti sarà il migliore in campo.
Le due fiammate restano solitarie e non accendono il Manchester United e bisogna aspettare il 45' per vedere un'altra occasione: punizione da venticinque metri, leggermente defilata sulla destra, che Nani sembra intenzionato a battere direttamente in porta. Prende la rincorsa per il tiro ma poi apre a sorpresa in orizzontale verso il centro per Scholes, sorprendendo la difesa: Scholes calcia potente, ma il tiro è deviato da McShane e termina fuori di un soffio, con Gordon messo fuoricausa.
Termina così il primo tempo, giocato sempre o quasi sulla metà campo difensiva del Sunderland, che però ha il piccolo merito di non stare solo indietro a coprire la porta, andando anche a contendere agli avversari ogni pallone, non lasciando quindi manovrare con facilità i Red Devils.
Ad inizio ripresa entra Louis Saha al posto di un Anderson comunque sufficiente: in questo modo Carlos Tevez può tornare seconda punta e svariare maggiormente e fare quello che in realtà è il suo gioco. L'argentino sembra entrare in partita in modo più costante, ma sarà un'illusione perché (complice forse il tanto girare a vuoto del primo tempo) presto accusa un evidente calo.
Al 50' c'è un lancio lungo a cercare la corsa di Saha,
Higginbotham lo anticipa di testa, ma la respinta finisce sui piedi di Tevez che tenta subito il tiro dalla distanza, ancora bravissimo Gordon a bloccare a terra.
Saha sembra entrato subito in partita e il Manchester United sembra essere più pericoloso, nonostante la qualità di gioco non sia ancora accettabile. Al 57' il francese si rende protagonista di un'eccellente giocata: riceve una palla alta al limite dell'area, lui stoppa di petto e calcia subito con una bellissima girata di destro, ma trova lo splendido riflesso di Gordon che respinge benissimo la conclusione rasoterra e potente. Louis Saha c'è e vuole essere decisivo: questa è stata una giocata di grande classe.
Sul corner da sinistra susseguente, battuta di Nani, Vidic anticipa tutti sul primo palo e colpisce d'esterno destro ma la palla termina alta di poco.
E' una schema che risulterà decisivo, perché al 71' i Red Devils battono il corner nella stessa maniera: è sempre Nani a battere da sinistra, la traiettoria è tagliata verso il primo palo, Saha stacca bene in mezzo ad Etuhu e Murphy, mentre alle sue spalle Gordon va in difficoltà per la traiettoria del corner ed esce malissimo: il colpo di testa di Saha finisce in rete per il gol dell'1-0, primo gol stagionale di Louis Saha che sblocca un match che stava diventando davvero complicato.
E' un gol che atterra definitivamente il Sunderland, perché i Black Cats non sapranno reagire e il Manchester United saprà tenere bene il possesso di palla, visto anche il calo del pressing degli avversari.
Così l'ultima occasione della partita è ancora per i Red Devils al 79': manovra lunghissima, palla che arriva ad Hargreaves che ha spazio e cerca il tiro da lontano a giro che sfiora l'incrocio dei pali alla destra di Gordon.
Finisce quindi 1-0 per il Manchester United, che (dopo i soli due punti delle prime tre partite) ottiene la seconda vittoria consecutiva, ma è un dato importante quello dei gol segnati: la squadra che lo scorso anno in Premier League ha avuto una media realizzativa altissima, quest'anno dopo cinque partite ha segnato soltanto tre gol. La speranza dei tifosi è che Louis Saha non stia più fermo per infortuni nel corso della stagione (cosa che purtroppo spesso gli accade), perché in questo momento sembra essere il francese la chiave tattica di una squadra che fatica a segnare coi centrocampisti, cosa che avveniva abitualmente la scorsa stagione. Però oggi sono arrivati comunque i tre punti e il Manchester United non perde altro terreno rispetto alle avversarie. Da segnalare, dopo lo splendido gol di domenica scorsa, la prova opaca di Nani, che è riuscito raramente ad entrare in modo attivo in buone manovre dello United: nonostante ciò, è stato proprio il portoghese a mettere dentro il corner da cui è nato il gol decisivo, dimostrazione di una certa qualità balistica. Dopo la pausa per le Nazionali, i Red Devils andranno a far visita all'Everton in una trasferta difficile, che però sarà affrontata con un Cristiano Ronaldo in più nell'arsenale.
Il Sunderland ha offerto un'altra prova tenace e grintosa, ma è significativo il fatto che i Black Cats non siano riusciti a creare neanche un'occasione pericolosa: che Roy Keane volesse fare risultato è chiaro dà come il manager sia uscito arrabbiato a fine partita, ma non si può fare una partita esclusivamente difensiva, perché anche difendendoti ottimamente, se l'avversario sta sempre in attacco può tirare fuori il gol in qualsiasi momento e, inoltre, ti può attaccare anche con i difensori centrali, visto che questi non subiscono alcuna pressione. La colpa non può andare certo al povero Jones, isolatissimo in mezzo ai difensori e che merita la sufficienza per l'impegno mostrato nel pressing. Da segnalare l'eccellente prova di Nosworthy al centro della difesa: è andato spesso al contrasto con gli avversari e in ognuno di questi sembrava poter esser messo in difficoltà dalla velocità di Tevez come dalla tecnica di Nani, ma Nosworthy è riuscito a perdere pochissimi di questi contrasti. Inoltre, da segnalare anche un altro ex di giornata, ovvero Dwight Yorke, autore di una prova molto lucida e costante in mezzo al campo. E' la terza sconfitta consecutiva per il Sunderland (due però contro Manchester United e Liverpool), che proverà a rifarsi nel prossimo match casalingo contro il Reading.
Manchester United-Sunderland 1-0
Manchester United (4-4-2): Van Der Sar sv – Brown 6 Ferdinand 6 Vidic 6,5 Evra 6,5 – Eagles 5,5 (66' Fletcher 5,5) Scholes 6 Hargreaves 6,5 Nani 5,5 (84' O'Shea sv) – Tevez 5 Anderson 6 (46' Saha 7,5)
In panchina: Kuszczak, Carrick
Manager: Ferguson 5,5
Sunderland (4-5-1): Gordon 6 – McShane 7 Nosworthy 7,5 Higginbotham 6,5 Collins 6 – Chopra 6 Leadbitter 5 Yorke 6,5 Etuhu 6 (82' Miller sv) Wallace 5,5 (82' Stokes sv) – Jones 6 (69' Murphy 5)
In panchina: Ward, Kay
Manager: Keane 5,5
Arbitro: Martin Atkinson (West Yorkshire) 6
Gol: 72' Saha
Ammoniti: Vidic (MU), Leadbitter, Chopra (S)
A cura di:
Silvio Di Fede
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