Il Manchester United visto nell’ultimo mese è stato lontano parente di quello abituale, perché è stata una squadra sempre molto bella da vedere sul piano estetico ma decisamente meno determinata rispetto al solito, una determinazione che i Red Devils però hanno ritrovato nell’occasione adatta, nel derby in casa del Manchester City, match molto importante anche per riscattarsi del doppio ko subito la scorsa stagione. La notizia che arriva allora dal derby di Manchester non è quella sperata da Chelsea e Liverpool, che tifano Manchester City per provare ad allontanare pesantemente i Red Devils dalla lotta per il titolo, ma che invece si ritrovano davanti il vero Manchester United, quello cattivo e incisivo nella gestione del pallone e nella spinta offensiva, un tipo di atteggiamento che adesso gli uomini di Sir Alex Ferguson dovranno semplicemente confermare anche nel resto della stagione, perché per il resto l’impressione è che i più forti in Premier League (e non solo) restano loro. La partita è stata a lungo dominata dai Red Devils, che vincono però col margine più stretto possibile grazie alla rete di Wayne Rooney, ma soprattutto per colpa del solito Cristiano Ronaldo, autore dell’ormai usuale show insopportabile fatto di atteggiamenti arroganti nei confronti di tifosi, avversari e arbitro (assurdo l’applauso diretto a Webb dopo esser stato ammonito), chiudendolo con un fallo di mano terribile e insensato che serve solo per chiudere ingloriosamente il suo derby e lasciare la propria squadra nei guai: sembra evidente che i successi della scorsa stagione (come se fossero solo merito suo e non ci fossero meriti di compagni e staff tecnico) gli abbiano decisamente dato alla testa e il suo personaggio non è da ritenere poi così fondamentale per la Premier League, che può davvero fare a meno dei suoi isterismi da campionati latini, quelli in cui la moviola conta più di qualsiasi gesto tecnico e i cui show televisivi sono pieni di soubrettine. Dall’altra parte, una settimana che era stata importante per il Manchester City si chiude con un discreto ridimensionamento: stavolta le tattiche di Mark Hughes non hanno funzionato e anzi i giocatori dei Citizens hanno dimostrato di avere le idee poco chiare, soprattutto la stella Robinho (o “Robinwho?”, come qualcuno ha soprannominato in Inghilterra dopo questa prestazione anonima), sempre fuori ritmo rispetto al calcio inglese e poco incisivo nelle proprie giocate.
Reduce dalla bella vittoria sul campo dello Schalke 04 in Coppa Uefa, il Manchester City si presenta con scelte tattiche molto simili, tanto che l’unica novità nell’undici titolare riguarda il ritorno di Robinho al posto di Sturridge, che però a Gelsenkirchen era stato il migliore in campo. Confermati allora Hamann in mediana, Kompany al centro della difesa e Richards come terzino destro, mentre Garrido riesce a recuperare dal suo problema fisico in tempo per scendere in campo. Formazione quasi annunciata per il Manchester United, dove l’unica sorpresa è dovuta alla panchina di Ryan Giggs, a cui viene preferito il temperamento di Darren Fletcher: sarà una scelta perfetta.
E’ subito forte la spinta del Manchester United, che già all’8’ minuto crea una buona occasione da rete: Park Ji-Sung affonda sulla destra e crossa basso per Rooney che va incontro al pallone e poi conclude, la traiettoria è però molto centrale e facile per Hart, il quale sbaglia e si lascia sfuggire malamente il pallone e viene salvato da Dunne che riesce ad anticipare Fletcher.
La partita è subito molto viva per merito del Manchester United, che attacca bene con grande intensità, mentre il Manchester City è troppo timoroso e sempre in difficoltà, non riuscendo a bloccare la manovra avversaria, ovvero quella che dovrebbe essere l’intenzione di Hughes: al 22’ allora lo United riesce a proporsi con una bella azione palla a terra ad aprire sulla destra, dove Rafael Da Silva è sempre puntualissimo e crossa morbido per il colpo di testa in avvitamento di Dimitar Berbatov, che trova una bella traiettoria anche ben angolata ma trova anche un bel volo di Hart a toccare bene in corner e salvare i suoi.
Lo United spinge benissimo sulla destra, con il movimento continuo di Park Ji-Sung e la grande velocità di Rafael Da Silva, mentre inizialmente non è altrettanto convincente la corsia mancina, dove Cristiano Ronaldo è poco incisivo ma dove Evra diventa travolgente col passare dei minuti, proponendosi benissimo anche al 26’ quando va al cross da dentro l’area, Rooney viene fermato ma il pallone finisce ancora nella zona del francese che cerca il tiro preciso addirittura col destro, mandando il pallone alto di poco. La partita è un dominio degli ospiti, che di certo fanno girare palla molto meglio dello Schalke 04 che il Manchester City era riuscito a bloccare giovedì scorso, con una fluidità e una qualità decisamente diversa rispetto alla squadra tedesca.
Nonostante la grande sofferenza, il Manchester City trova una grande occasione al 32’: punizione da mediana battuta direttamente verso l’area, Van der Sar esce ma va a scontrarsi con un paio di compagni, la palla finisce al limite per Ireland che tenta un tiro sporco dal limite, in area Richards non trova quella che sarebbe stata una deviazione a porta vuota (con Van der Sar ancora fuori dai pali) e il pallone scorre fino a toccare il palo esterno ed uscire.
Il Manchester City prova a rispondere ma l’aggressività e il gioco sulle corsie dello United hanno sempre la meglio, soprattutto con le percussioni splendide di Evra, mentre in mediana è molto continuo il gioco di Carrick e Fletcher, che di fatto dominano nettamente a centrocampo. Dopo un primo tempo piuttosto pasticciato è però Rooney a trovare la rete che sblocca il match: azione confusa in area di rigore con Park Ji-Sung bravo a contendere palla alla difesa e a deviare per Carrick, che sulla sinistra dell’area cerca il mancino basso ad incrociare, Hart è lesto nel tuffarsi e bravo ad arrivarci ma, per forza di cose, la sua respinta è corta e diventa facile per Rooney per trovare il tap-in vincente che vale il meritatissimo 0-1. E’ il 100esimo gol con la maglia di un club per il 23enne, che era a digiuno da ben 7 partite.
Nell’intervallo Hughes opta per un doppio cambio, togliendo Vassell e Hamann per inserire Zabaleta e Elano, con l’argentino che va a fare il terzino destro e il brasiliano interno sinistro, con cambi di posizione anche per Richards che va a fare il difensore centrale, per Kompany che va in mediana e per Wright-Phillips che fa l’ala destra. Il ritmo è infernale ma stavolta gli attacchi arrivano da ambo le parti, per un derby davvero divertente e intenso. Il Manchester United inizia ad essere un po’ nervoso, soprattutto dopo i soliti show latini di Cristiano Ronaldo, ma Evra sulla sinistra continua a macinare chilometri su chilometri come un vero pendolino, dominando anche contro Zabaleta, mentre nella ripresa comincia ad essere eccessiva la leziosità di Berbatov. Il Manchester City spinge di nervi ma di fatto le uniche cose buone arrivano dalle percussioni di Wright-Phillips, mentre dall’altra parte Robinho è decisamente anonimo e anche quando ha palla sembra giocare da fermo, quasi come fosse convinto di poter giocare la giocata stratosferica senza bisogno di doversi muovere, una mentalità non certo vincente nel calcio inglese.
La partita è dominata tatticamente dal Manchester United ma al 68’ il vergognoso Cristiano Ronaldo riapre tutto: corner da destra, il portoghese stacca e colpisce con le due braccia unite in modo assurdo, meritandosi la giusta seconda ammonizione e l’espulsione da parte di un Howard Webb che per una volta riesce a fare solo errori marginali anche in una partita importante, per una direzione di gara per una volta all’altezza della sua fama (un po’ troppo ampia). La cosa assurda è che il corner era perfetto per la testa di Cristiano Ronaldo e che il portoghese era riuscito a staccare senza contrato: una vera follia che costringe Ferguson a sacrificare Rooney sulla fascia sinistra. L’episodio sembra caricare il Manchester City che adesso prova ad allargare il gioco soprattutto sulla destra, dove è eccezionale il duello tra gli ottimi Wright-Phillips ed Evra, ma Benjani e Robinho combinano poco e non incidono mai. Il Manchester United però non perde la testa e riesce a resistere nonostante un ambiente caldo e (giustamente) ostile, giocando da vera squadra Campione d’Europa e dimostrandosi ottimo nel gestire il pallone anche per far scorrere il cronometro: è davvero eccellente la prova di Carrick e Fletcher.
Il Manchester City così crea poco perché non ha idee ma al 93’ sfiora il pareggio in mischia: corner da destra su cui avanza anche Hart, ma in mischia ad arrivare è la zampata di Dunne che quasi trova un gol incredibile ma ancora una volta è provvidenziale l’eccellente Evra nel salvataggio sulla linea. Hart rimane in attacco ma il Manchester United recupera palla e parte in contropiede, Giggs non tira e a provarci è Rooney da 50 metri, Hart corre alla disperata all’indietro e riesce a smanacciare con un buon intervento in corner.
E’ l’ultima emozione di una grande partita che rilancia fortemente il Manchester United anche nella lotta per il titolo, sempre che la squadra di Ferguson riesca a confermare questa determinazione anche nei prossimi match, a cominciare dal match interno contro il Sunderland, dove lo scozzese potrebbe ritrovare un suo vecchio pupillo in grande difficoltà, ovvero Roy Keane: il condizionale è d’obbligo perché pare che il manager dei Black Cats sia a rischio di esonero. Prima però i Red Devils dovranno ospitare un’altra squadra in crisi come il Blackburn nel quarto di finale di Carling Cup.
Il Manchester City torna nella sua altalena ma questa volta è difficile dare colpe alle scelte di Hughes, che ha logicamente confermato la formazione scesa in campo giovedì scorso, anche se quello che non convince è l’atteggiamento sempre molto difensivista della squadra, che sembra non staccarsi dai dettami di Eriksson, dettami che nel calcio inglese difficilmente hanno successo. Adesso i Citizens dovranno far visita ad una squadra molto solida come il Fulham, ma prima ci sarà da giocare in Coppa Uefa nel match interno contro il Paris Saint Germain.
Manchester City-Manchester United 0-1
Manchester City (4-1-4-1): Hart 6,5 – Richards 6 (76’ Sturridge sv) Kompany 6 Dunne 6 Garrido 5 – Hamann 5,5 (46’ Elano 4) – Vassell 5 (46’ Zabaleta 5) Wright-Phillips 7 Ireland 5 Robinho 4 – Benjani 5
In panchina: Schmeichel, Ball, Jo, Ben Haim
Manager: Mark Hughes 5,5
Manchester United (4-4-2): Van der Sar 5,5 – Rafael Da Silva 7 Ferdinand 6,5 Vidic 6,5 Evra 8,5 – Park Ji-Sung 7 (90’ O’Shea sv) Fletcher 7,5 Carrick 7,5 Cristiano Ronaldo 1 – Berbatov 5,5 (83’ Giggs sv) Rooney 6,5
In panchina: Foster, Anderson, Nani, Jonathan Evans, Tevez
Manager: Alex Ferguson 7
Arbitro: Howard Webb 8
Gol: 42’ Rooney
Ammoniti: Ireland, Vassell (MC), Rafael Da Silva, Fletcher,Cristiano Ronaldo, Evra, Carrick (MU)
Espulso: 68’ Cristiano Ronaldo (MU)
A cura di:
Silvio Di Fede