Il terzo 0-0 in sette partite giocate fin qui nella giornata di Premier League chiude un sabato non certo esaltante sul piano spettacolare: ad incidere probabilmente sono tutte queste amichevoli internazionali giocate nel corso della settimana e che hanno costretto molti giocatori a viaggi lunghissimi, finendo per pesare sulla lucidità dei vari protagonisti o, peggio ancora, in alcuni casi di minare la loro condizione fisica, “regalando” così ai vari campionati principali europei un sabato non all’altezza, con pochi gol realizzati un po’ in tutta Europa. A fare eccezione è, come sempre in questi casi, la Bundesliga, ma anche in questo caso l’impressione che si è avuta è che lo spettacolo sia stato al di sotto degli standard tedeschi, solitamente molto alti. In realtà, in attesa dei tre posticipi tra domenica e lunedì (che ci auguriamo riscattino questo trend), la giornata è un po’ salvata da un secondo tempo molto bello al Villa Park, che ha visto Aston Villa e Manchester United non esprimersi probabilmente al meglio delle proprie possibilità ma comunque lottare in modo accesissimo alla ricerca della vittoria, con ventuno giocatori che non hanno certo lesinato energie, tutti tranne Cristiano Ronaldo che le energie le ha concentrate in uno show che i critici cinematografici definirebbero pecoreccio. Nonostante tutto, finisce 0-0, con l’Aston Villa che guadagna un punticino sull’Arsenal e al momento sembra essere favorito nella lotta per il quarto posto e che soprattutto ha mostrato grande attitudine al sacrificio anche nelle fasi difficili della partita, oltre ad una solidità non del tutto attesa che ha permesso ai Villans di uscire con due clean sheet dai due match consecutivi contro l’Arsenal e contro il Manchester United, senza rischiare più di tanto in entrambi i casi, segno che la copertura creata dal 4-5-1 di O’Neill è stata soddisfacente, anche se in questo caso le ripartenze non sono state all’altezza di quelle viste all’Emirates Stadium sabato scorso, anche perché di fronte c’era una squadra che non dimentica certo di fare filtro a centrocampo come invece l’Arsenal odierno. Guardando i risultati del pomeriggio, si può pensare di una grande occasione persa dal Manchester United per avvicinarsi al duo di testa, ma in questo caso si può anche guardare l’altra metà della medaglia (o il bicchiere mezzo pieno) perché i Red Devils non hanno perso punti dai due fuggitivi nonostante dovesse affrontare un impegno sulla carta molto più duro: tutto sommato, fare 0-0 al Villa Park ci può anche stare, anche perché gli uomini di Ferguson hanno cercato fino alla fine il gol della vittoria, non trovandolo anche per qualche cambio non brillante dello stesso scozzese, su tutti la scelta di togliere dal campo un Tevez fino a quel momento convincente, lasciando in campo (ad esempio) un Cristiano Ronaldo ancora una volta fumoso e poco più nei match tirati. I numeri parlano di 9 gol stagionali ma in questo caso più che “contare” i gol bisogna “pesarli”, perché il portoghese ha segnato e dilagato in tutte le partite dominate dai suoi compagni, mentre in quelle difficili e tirate è finito per sparire o, peggio ancora, diventare dannoso con il suo corollario di tuffi e provocazioni ai tifosi avversari, reo di fischiarlo: parliamo dell’1-1 contro il Chelsea (dove in realtà entrò dalla panchina, sciupando malamente un paio di occasioni per chiudere il match), l’1-1 contro l’Everton, l’1-1 contro il Celtic, l’1-2 contro l’Arsenal oltre allo 0-0 contro l’Aston Villa, tutte partite in cui il vero Cristiano Ronaldo sarebbe servito tantissimo al Manchester United ma tutte partite in cui il portoghese ha deluso tantissimo. Chiaramente parliamo di uno dalle qualità immense, ma parliamo anche di una persona che farebbe bene a dimostrare sul campo di essere il “numero uno”, invece di indicarlo in modo nevrotico ai tifosi dell’Aston Villa che hanno fischiato tutti i suoi tuffettini, un episodio che già si era visto ad Ewood Park (quando il portoghese indicò ai tifosi avversari il logo della Premier League con lo sfondo dorato, ad indicare la squadra campione in carica): chi guadagna milioni e milioni di pounds dovrebbe avere maggiore umiltà ad accettare anche i fischi dei tifosi avversari e questi atteggiamenti continentali è meglio tenerli lontani dal vecchio football.
L’Aston Villa conferma il 4-5-1 visto già in casa dell’Arsenal, ma O’Neill è costretto ad un cambio di formazione per l’infortunio della vigilia di Carlos Cuellar, sostituito nel ruolo di terzino destro da Nigel Reo-Coker, che già l’anno scorso giocò contro il Manchester United in quel ruolo, facendoci in realtà una figuraccia: sembrerebbe una perseverazione davvero azzardata da parte del manager nordirlandese ma in realtà l’ex West Ham giocherà una buona partita. Il Manchester United deve fare i conti con qualche assenza pesante e ripropone la coppia Rooney-Tevez in attacco, mentre Giggs torna a fare il mediano e O’Shea è preferito a Rafael Da Silva nel ruolo di terzino destro.
Il ritmo di gioco è abbastanza basso, con l’Aston Villa che è ben messo in campo a chiudere gli spazi e poi tentare a ripartire, mentre il Manchester United nei primi minuti attacca moltissimo sulla sinistra, dove Reo-Coker deve vedersela con il tandem formato da Cristiano Ronaldo e Patrick Evra e pure con i movimenti esterni di Carlitos Tevez ma riesce a cavarsela molto bene, anche grazie al supporto importante di James Milner, autore di un match di grande sacrificio perché costretto a rincorrere molto gli avversari proprio per non lasciare Reo-Coker solo contro tutti. Il buon lavoro di interdizione dei tre mediani dell’Aston Villa impedisce al Manchester United di trovare la solita fluidità di gioco, ma su questo incide moltissimo anche la prestazione dei due centrali dei Red Devils, con Carrick che stranamente sembra limitarsi al compitino e raramente incide veramente, mentre Giggs riesce solo a sprazzi a dare la solita qualità. La squadra di Ferguson ci tenta più volte ma viene spesso frustrata dagli avversari, come al 39’ quando l’ottimo inserimento di Park Ji-Sung apre una spazio per l’inserimento in area dello stesso sudcoreane, che però viene fermato da uno straordinario tackle da dietro di Ashley Young, anche lui molto umile nell’aiutare la squadra.
Lo United allora ci prova da palla ferma al 41’, con una punizione da sinistra di Giggs battuta verso il secondo palo, dove Vidic svetta su tutti ma la sua incornata termina larga di poco.
Il secondo tempo ha decisamente altri ritmi ed è molto più divertente: al 49’ Ashley Young parte dalla destra e stringe verso il centro, col mancino sembra intenzionato a crossare ma in realtà trova una traiettoria strana che è diretta all’incrocio dei pali e ci vuole un gran volo di Van der Sar per salvare il Manchester United e mandare il pallone in corner. Adesso è l’Aston Villa a premere forte sull’acceleratore, facendo decisamente meglio degli avversari nel primo quarto d’ora della ripresa, giocando con grande aggressività e bombardando l’area di rigore con cross insistenti dalle corsie, ma a centro area manca molto la fisicità di John Carew, che sicuramente avrebbe avuto più incisività su questi palloni rispetto a Gabriel Agbonlahor.
Questo perché Agbonlahor ha caratteristiche totalmente diverse ed è decisamente più pericoloso in velocità come succede al 58’, quando su un lancio lungo prende il tempo a Vidic e va via, il serbo decide di trattenerlo e di non lasciarlo più, la punta dei Villans prova a resistere ma poi entrato in area viene nettamente tirato giù dall’avversario per quello che è un fallo impossibile da non fischiare, ma che Foy riesce a non vedere. Davvero clamoroso il rigore non dato ai padroni di casa.
Dopo aver sofferto molto, arriva la risposta forte del Manchester United: al 63’ si vede finalmente Carrick che prolunga in modo stupendo un pallone alto dal limite dell’area trovando Rooney, che ha sul piede una grande occasione ma cerca solo la potenza e manda alto da posizione ravvicinata. Carrick dava le spalle al compagno e si inventa una giocata splendida, ma Rooney la spreca davvero malamente, confermando una prestazione decisamente sotto standard.
Il Manchester United cresce molto e mette alle corde gli avversari, soprattutto per la grande mole di palloni giocata da Carlos Tevez, ma al 71’ Ferguson decide in modo sorprendente di farlo uscire per inserire Nani, quando l’argentino appariva il migliore dei suoi in questa fase positiva: Nani fa l’esterno sinistro e Cristiano Ronaldo va a fare la seconda punta. Il Manchester United continua a spingere ma l’abbrivio positivo si perde totalmente e la sostituzione di Ferguson diventa sempre più incomprensibile: al contrario di Tevez, Nani tocca un numero minimo di palloni, mentre Cristiano Ronaldo in avanti incide ancora meno che sulla fascia. Oltretutto, dopo lo show di tuffi il portoghese subisce davvero un colpo ed è costretto ad uscire dal campo, per beccarsi con i tifosi dell’Aston Villa nell’ennesima sceneggiata del suo pomeriggio.
Il match è lottatissimo fino all’ultimo secondo ma non si sblocca e le due squadre devono accontentarsi dello 0-0, che permette all’Aston Villa di concludere una serie nerissima negli scontri diretti contro i Red Devils, anche se la vittoria contro questi avversari manca da ben 13 anni. Probabilmente i Villans avrebbero potuto fare qualcosa in più in avanti, ma comunque hanno mostrato una buona prestazione e proveranno a confermarla anche sabato prossimo, quando al Villa Park arriverà il Fulham.
Il Manchester United non riesce ad accorciare le distanze sul duo di testa e sono alla quarta trasferta consecutiva (considerando tutte le competizioni) senza vittorie, una serie insolita che i Red Devils proveranno a chiudere in settimana, prima in casa del Villarreal in Champions League e poi contro il Manchester City in un derby attesissimo.
Aston Villa-Manchester United 0-0
Aston Villa (4-5-1): Friedel 6,5 – Reo-Coker 6,5 Davies 7 Laursen 6,5 Luke Young 6 – Milner 6,5 Sidwell 6,5 (81’ Carew sv) Petrov 6 Barry 7 Ashley Young 6 – Agbonlahor 5,5
In panchina: Guzan, Harewood, Knight, Salifou, Shorey, Gardner
Manager: Martin O’Neill 6,5
Manchester United (4-4-2): Van der Sar 6,5 – O’Shea 6 Ferdinand 7 Vidic 6 Evra 6 – Park Ji-Sung 7 Carrick 5,5 Giggs 5 Cristiano Ronaldo 4 (82’ Anderson sv) – Rooney 5 Tevez 7 (71’ Nani 4,5)
In panchina: Kuszczak, Welbeck, Evans, Gibson, Rafael Da Silva
Manager: Alex Ferguson 5
Arbitro: Chris Foy 3
Ammonito: Davies (AV)