La condizione fisica non è ancora perfetta così come la lista degli assenti è ancora discretamente lunga, ma al Manchester United basta esporre a tratti la propria classe per sconfiggere senza particolari patemi d’animo il Portsmouth, una vittoria decisamente importante per non perdere subito contatto con le altre ma soprattutto per riabituarsi a conquistare i tre punti, anche in partite sulla carta ostiche come questa. Con qualche stella appannata o infortunata, ad essere esaltata è la classe operaia, rappresentata perfettamente da Darren Fletcher, che in campo ci mette tutta la determinazione di cui dispone e in questo modo riesce anche a trovare la via della rete decisiva, che non è neppure una novità visto che proprio lui aveva realizzato il gol del pareggio contro il Newcastle della scorsa giornata. Con il suo gol lo scozzese rompe anche una piccola maledizione, visto che negli ultimi anni (o meglio, da quando la Premier League ha preso questa denominazione) il Manchester United aveva sempre faticato parecchio a Fratton Park, campo decisamente ostico anche per gli uomini di Ferguson. I Red Devils però mostrano qualche passo avanti, iniziano a mostrare a poco a poco quelle combinazioni in velocità che tanto male hanno fatto alle avversarie lo scorso anno e soprattutto continuano a mostrare quella grande voglia di vincere che per qualcuno non era poi così scontata, specialmente dopo i successi ottenuti da questa squadra la scorsa stagione. Guardando il fondo della classifica, c’è davvero da sorprendersi a leggere i nomi delle squadre rimaste a zero punti: oltre al West Bromwich neopromosso e al Wigan, infatti, troviamo ancora al palo due squadre decisamente ambiziose e partite con propositi bellicosi verso le top four, ovvero Tottenham e Portsmouth, sorprendentemente rimaste a zero. Se gli Spurs hanno affrontato squadre di metà classifica, il Portsmouth ha l’attenuante di essersi cozzato con Chelsea e Manchester United nelle prime due giornate, ma questo non può nascondere il poco gioco espresso dalla squadra di Redknapp, misteriosamente inguardabile in questi primi due match: i Pompeys non hanno idee e forse non hanno ancora acquisito bene i meccanismi del nuovo 4-4-2 (lo scorso anno giocavano quasi sempre col 4-5-1) con la presenza di una prima punta molto alta come Crouch che viene sempre cercata con lanci alti e troppo morbidi, in cui l’ex Liverpool non riesce a far valere la propria differenza di centimetri con gli avversari e non riesce a renderli giocabili. Un’altra possibile tesi può riguardare una condizione fisica non eccezionale: anche lo scorso anno, infatti, il Portsmouth partì maluccio, ottenendo soltanto sei punti nelle prime sei partite, ma comunque per Redknapp e il suo staff il campanello d’allarme è suonato e bisogna cominciare a far qualcosa per rendere questo gioco più efficace in fase propositiva.
Dopo la debacle esterna contro il Chelsea, il Portsmouth ridisegna la propria squadra, riportando Kaboul nel proprio ruolo di difensore centrale e spostando Sylvain Distin nel ruolo di terzino sinistro, ruolo che ricopriva più spesso ad inizio carriera e che ha ricoperto sporadicamente anche al Manchester City, mentre al Portsmouth era stato utilizzato costantemente come difensore centrale. A scivolare in panchina è l’islandese Hreidarsson, mentre Redknapp si ritrova anche a sostituire l’infortunato Kranjcar, rimpiazzato dal neoacquisto Armand Traorè, terzino d’impostazione ma ultimamente riadattato come esterno di centrocampo anche nelle riserve dell’Arsenal. Il Manchester United ritrova Tevez, che aveva saltato il primo match per un improvviso lutto familiare, ma deve fare a meno dell’infortunato Ryan Giggs, rimpiazzato da Anderson, appena rientrato dalle Olimpiadi e utilizzato come esterno sinistro di centrocampo ma con grande libertà di movimento, in modo da alternarsi nell’appoggio a Scholes nella creazione di gioco e nell’inserirsi in avanti a supporto delle punte. O’Shea viene confermato a centrocampo, così come Fletcher sull’out di destra.
Il Portsmouth ci prova subito dopo appena 10 secondi, con Bouba Diop che controlla e spara un destro da fuori che non termina largo di molto.
Sembra il preludio di un Portsmouth più arrembante rispetto agli ultimi tempi, ma la sensazione dura appena un paio di giri di orologio perché il Manchester United torna subito a comandare e al Portsmouth non resta che utilizzare la propria aggressività solo per rincorrere gli avversari. I Red Devils mostrano qualche buona trama quando riescono a giocare di prima sullo stretto e si muovono in continuazione, con Anderson, Rooney e Tevez che si alternano a partire dalla fascia sinistra.
Al 25’ però a farsi vedere sono i padroni di casa: Defoe sulla sinistra dell’area trova spazio e cerca un cross per Crouch, che però si trova troppo vicino a lui e non può controllare il pallone, alle sue spalle Evra sbaglia e ritocca il pallone riaccendendo il centravanti dei Pompeys ed è costretto ad intervenire pericolosamente in scivolata per impedire la conclusione dell’area, con un tackle che costringe Van der Sar alla parata per deviare il pallone in corner.
Col passare dei minuti il gioco del Manchester United sembra meno rapido e più prevedibile, con i Red Devils che faticano maggiormente a creare spazi nella difesa avversaria: in particolare, la causa di ciò è dovuta anche ad un calo di Anderson, che dopo una grande partenza è meno vivo e brillante, anche perché probabilmente è pure affaticato per il lungo viaggio e per il fuso orario, visto che è appena tornato da Pechino. Il Portsmouth invece non riesce a fare gioco e a ragionare, perché Davis e Diarra non sembrano avere in mente altro che alzare il pallone per la testa di Crouch, anche quando hanno possesso della sfera nella trequarti avversaria, con il risultato di un gioco difficilmente incisivo e con un Defoe che rimane totalmente fuori dalla partita.
La partita si decide al 32’: Glen Johnson si fa trovare colpevolmente fuori posizione e Tevez serve un pallone filtrante sulla sinistra per Evra, che prende in velocità Bouba Diop e crossa subito basso verso il centro, dove si inserisce Fletcher che va al contrasto con Sol Campbell, il rimpallo crea una traiettoria strana che supera James e Distin sulla linea tenta il salvataggio disperato ma finisce solamente per ribadire in rete, per lo 0-1. Secondo gol in due partite per Fletcher, che Ferguson utilizza come esterno destro di centrocampo ma con continui compiti di inserimento in velocità per sfruttarne la determinazione, un tipo di movimento che ricorda da vicino quelli del Ljungberg dei bei tempi dell’Arsenal.
Tra tutti gli uomini offensivi, quello che si vede meno è Rooney, che però porta a casa comunque un voto sufficiente perché appena tocca palla è subito pronto a creare un pericolo, come al 41’: buona circolazione di palla, con Tevez che poi tocca in orizzontale per l’ex Everton, il quale col controllo manda fuori causa Kaboul e calcia basso dal limite dell’area, James è decisamente battuto ma la bella conclusione non trova fortuna, perché esce sfiorando il palo.
La ripresa è poco spettacolare, per colpa del Portsmouth: il Manchester United macina gioco muovendo continuamente palla ma non ha l’intenzione di alzare il ritmo, con i Pompeys che non fanno altro che correre a vuoto. I padroni di casa sembrano proprio non avere sbocchi per andare a segno, se non con qualche palla ferma, anche se Lassana Diarra batte sempre molto male i calci piazzati, a confermare una prova decisamente pessima: il francese dovrebbe essere l’elemento creativo del centrocampo della sua squadra, ma davvero non riesce a far nulla più di lanci lunghi per la testa di Crouch. Il gioco dei Pompeys è anche troppo imbottigliato verso il centro e non cambia molto neppure quando al 66’ Redknapp decide di togliere Davis per inserire Utaka, il quale va sulla destra con lo spostamento di Bouba Diop al centro.
Le ultime due vere occasioni del match sono per gli ospiti: al 71’ c’è un corner da sinistra, Vidic trova una difficile coordinazione per il colpo di testa ma la palla va alta di poco. Ottima prestazione del serbo, che non concede un centimetro a Crouch sulle palle aeree.
Un altro elemento ottimo nei Red Devils è Tevez, che forse non è lucidissimo nel giocare palla, ma lotta con una determinazione esaltante fino all’ultimo secondo e sembra non soffrire mai la stanchezza: al 79’ la difesa gli lascia troppo spazio e l’argentino prima cerca un appoggio da un compagno, poi capisce l’errore di Kaboul e tenta la conclusione dal limite, James non può che rimanere fermo ma la palla termina fuori di poco.
E’ l’ultimo sussulto di un match vinto abbastanza facilmente dal Manchester United, che forse nella ripresa avrebbe dovuto cercare con più insistenza il raddoppio per finire a rischiare nel finale in caso di rinascita (abbastanza difficile, a dir la verità) degli avversari. I Red Devils sono in crescita e adesso si concentreranno per conquistare un altro trofeo, visto che venerdì prossimo sono impegnati nella Supercoppa Europea, sfidando lo Zenit San Pietroburgo. La squadra di Ferguson ritroverà il campionato solo il 13 Settembre, ma sarà subito una super-sfida, perché andranno ad Anfield a far visita al Liverpool.
Male il Portsmouth, che adesso deve assolutamente ripartire per cominciare a fare punti, anche per non entrare in un vortice di crisi. Il prossimo impegno però non sarà per nulla facile, perché i Pompeys faranno visita all’Everton, in quel di Goodison Park.
Portsmouth-Manchester United 0-1
Portsmouth (4-4-2): James 6 – Johnson 4 Kaboul 5 Campbell 6,5 Distin 6 – Bouba Diop 6 Davis 4 (66’ Utaka 4) Diarra 3 Armand Traorè 5 (56’ Thomas 5) – Crouch 5 Defoe 2
In panchina: Ashdown, Lauren, Hreidarsson, Mvuemba, Sahar
Manager: Harry Redknapp 4
Manchester United (4-4-2): Van der Sar 6,5 – Brown 6 Ferdinand 6,5 Vidic 7 Evra 7 – Fletcher 7 Scholes 6 O’Shea 6 Anderson 5,5 (76’ Possebon sv) – Rooney 6 Tevez 6,5
In panchina: Kuszczak, Neville, Fabio Da Silva, Rafael Da Silva, Gibson, Fraizer Campbell
Manager: Alex Ferguson 6,5
Arbitro: Chris Foy 6
Gol: 32’ Fletcher
Ammoniti: Bouba Diop, Defoe (P), Brown, Fletcher (MU)
A cura di:
Silvio Di Fede
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