Cambia la stagione ma non cambiano le vecchie buone abitudini per il Manchester United, che ricomincia alzando il Community Shield e ricomincia vincendo ancora una volta ai rigori, quei rigori che già tanti sorrisi avevano portato a Sir Alex Ferguson lo scorso anno: i Red Devils, infatti, conquistano la seconda Community Shield consecutiva dal dischetto di Wembley (tra l’altro, sia l’altro anno che in questo match i rigori sono stati battuti verso al stessa porta), ma l’anno scorso in questo modo arrivò anche la gioia più grande, quella di Mosca, quella che ha portato il Manchester United sul tetto d’Europa, con la vittoria della Champions League. I Red Devils faticano a battere il Portsmouth e non ci riescono nei 90 minuti regolamentari, ma riescono comunque ad alzare al cielo il primo trofeo di una stagione che vedrà il Manchester United giocare un totale di sette competizioni: oltre al Community Shield, alla Premier League, alle due coppe nazionali (FA Cup e Carling Cup) e alla Champions League, infatti, la squadra di Ferguson deve giocare anche la Supercoppa Europea (il 29 Agosto contro uno Zenit San Pietroburgo che non appare al massimo della forma e che in giornata ha perso 4-1 contro il Rubin Kazan) e anche il Mondiale per Club. La partita è stata piuttosto dominata dalla squadra campione d’Inghilterra, che ha premuto per molto tempo e ha creato diverse buone occasioni da rete, ma ha trovato di fronte un David James già in ottima forma e pronto a parare tutto, ma ha anche avuto un po’ di difficoltà nell’essere completamente brillante negli ultimi metri, anche per i problemi fisici che hanno tenuto fuori Cristiano Ronaldo e Wayne Rooney. Il Portsmouth dal canto suo ha fatto una discreta partita difensiva, ma non s’è mai visto in avanti, segno di una squadra che ancora deve crescere sul piano tattico più che su quello fisico, considerando anche che proprio grazie ai muscoli e all’aggressività atletica i Pompeys sono riusciti a resistere fino al 90’ minuto. Dopo la vittoria dell’ultima FA Cup, il terreno di Wembley vede sfumare un nuovo possibile trofeo, ma i Pompeys sono una squadra che può soltanto crescere, anche se bisognerebbe cominciare ad essere più coraggiosi tatticamente: chiaro che la squadra di Harry Redknapp fa della solidità il proprio reale punto di forza, ma non testare mai i riflessi del portiere avversario in una partita secca significa anche non dare un segno importante davanti alla grande platea di Wembley.
Privo di diversi giocatori per acciacchi vari, il Manchester United opta per un 4-4-1-1 che vede Carlos Tevez come unica punta e Ryan Giggs alle sue spalle, mentre a centrocampo c’è spazio del Darren Fletcher sulla fascia destra e John O’Shea in posizione centrale. Importante anche il ritorno dal primo minuto del capitano Gary Neville, al primo match da titolare dalla rottura della caviglia subita nel Marzo 2007: qualche mese fa Neville aveva giocato negli ultimi minuti del quarto di finale di ritorno di Champions League contro la Roma, ma quella era una partita già decisa dal risultato dell’andata, per cui questo è il suo vero rientro agonistico. Il Portsmouth risponde con un 4-4-2 che vede Crouch e Defoe come coppia d’attacco, mentre Pedro Mendes affianca Lassana Diarra in mediana. Solite scelte invece per la terza linea, dove Redknapp si affida ai collaudati titolari.
La partita non si svolge su ritmi alti e fin dai primi minuti il Manchester United prende in mano il gioco, iniziando con una manovra molto perimetrale fino a quando Nani non riesce a produrre la prima vera accelerazione del match su vie centrali, venendo fermato da una copertura energica di Sol Campbell. Il Portsmouth è molto accorto e coperto e cerca Peter Crouch con lanci lunghi da spizzare per Defoe, il quale parte molto vicino al compagno d’attacco per provare a sfruttare le sue sponde: sulla carta, è una tattica che può portare buoni risultati, ma in questo match i due attaccanti non riusciranno mai a combinare con successo, perché tra loro la vera intesa non è ancora stata trovata e deve ancora essere costruita.
Le occasioni vengono tutte create dal Manchester United, che al 13’ si propone in un attacco insistito sulla destra: Fletcher riceve da Giggs e riesce a trovare il fondo per crossare, Tevez devia in tuffo di testa ma non riesce in pieno nell’avvitamento e manda il pallone sul fondo.
Quando ha il possesso di palla, il Portsmouth mostra di avere i meccanismi di gioco ancora molto appannati, perché quando arriva negli ultimi metri la squadra di Redknapp fa molta confusione nei movimenti, imbottigliandosi troppo centralmente e non trovando mai il tempo per sovrapposizioni o tagli in verticale per puntare la profondità: i Pompeys non sono ancora a proprio agio con il 4-4-2, modulo che lo scorso anno è stato usato molto raramente (e che non era mai stato utilizzato prima dell’acquisto di Jermain Defoe, arrivato a Gennaio), messo spesso in disparte per un più solido 4-5-1. Nonostante quello di unica punta non sia certo il suo ruolo preferito, Carlos Tevez crea le azioni migliori per il Manchester United, grazie alla sua velocità e alla sua grande determinazione, ma la difesa del Portsmouth è sempre ben organizzata e non è semplice trovare varchi per aprirla: il punto debole della terza linea dei Pompeys in questa partita è sulla destra, dove Glen Johnson è sempre attaccato dall’incostante Nani (il quale alterna una giocata straordinaria ad un’altra terribile) e da Evra. E’ proprio in quella fascia che il Manchester United insiste maggiormente.
Il gioco del Manchester United non ha grande qualità, soprattutto perché in mediana gioca O’Shea, non uno dai piedi morbidissimi: l’irlandese però al 26’ è molto intelligente nella verticalizzazione lunga e rasoterra per lo scatto in profondità di Giggs, che entra in area defilato sulla sinistra ma è costretto ad andare alla conclusione perché nessun compagno arriva a supporto per ricevere il cross. Da quell’angolo è quasi obbligatoria la conclusione verso il primo palo, James lo capisce e respinge attentamente. Quest’azione evidenzia come Sol Campbell non sia ancora in grande forma e fatichi negli spostamenti.
Glen Johnson comincia a sbagliare troppo e al 35’ è pessimo in disimpegno, tenendo troppo palla all’altezza dell’area di rigore e poi cercando il dribbling su Nani, il quale gli ruba la sfera e la crossa dentro: Fletcher si inserisce con il tempo giusto e deve solo deviare il pallone in rete (visto che il traversone aveva messo fuori tempo James), ma il suo tentativo è goffo e lo scozzese finisce per bloccare lì la sfera, con un intervento da difensore più che da attaccante, sprecando quindi la più grande occasione del primo tempo.
Nani diventa straordinario quando gli riesce la giocata e al 40’ parte da solo dal limite dell’area, salta Sol Campbell con un sombrero e poi fa lo stesso al volo sull’uscita di James, ma a rovinargli l’azione perfetta arriva il salvataggio di Distin che manda il pallone in corner.
La campagna promossa dalla Premier League a favore del rispetto verso gli arbitri non ha un grande successo immediato: nel solo primo tempo, Distin viene ammonito per proteste, Vidic per aver allontanato il pallone come gesto di stizza e in generale gli animi non sono calmissimi, in particolare nel Portsmouth.
Il Manchester United inizia la ripresa con grandissima pressione e manda in difficoltà la difesa avversaria, andando vicinissimo al vantaggio al 49’: corner da sinistra di Nani, James respinge di pugno con affanno e al limite dell’area Fletcher controlla per poi toccare morbido con uno straordinario pallonetto di esterno destro, James riesce a riprendere l’equilibrio in tempo e tocca appena il pallone, quel tanto che basta per deviarlo sulla testa, con un intervento lieve quanto eccellente. Sulla ribattuta, Tevez non riesce a trovare un colpo di testa potente e James blocca, ma il portiere del Portsmouth in precedenza aveva mostrato qualità fisiche davvero ottime, così come bellissimo era stato il pallonetto di Fletcher.
L’avvio di ripresa vede un Portsmouth in netto affanno, ma i Pompeys rispondono aumentando l’aggressività e la durezza nelle entrate a centrocampo, provando a porre un rimedio al dominio avversario: con questo gioco più fisico, la squadra di Redknapp riesce ad ammortizzare meglio la pressione, soprattutto perché in mediana possono disporre su un Diarra già in ottime condizioni di forma. Il francese pressa e strappa un notevole numero di palloni agli avversari, ponendosi come pilastro più solido per la fase di filtro dei suoi.
Tra i migliori in campo c’è sicuramente Tevez, che al 70’ si propone in un’azione molto determinata per poi scambiare con Carrick (appena entrato al posto di O’Shea) e dal limite esplodere una sassata verso l’angolo sinistro della porta, ma James è pronto come un gatto per deviare il pallone in tuffo, con un altro intervento prodigioso: le qualità fisiche di questo portiere sono di primissimo livello ma è un peccato che stia riuscendo a sfruttarle al massimo soltanto in questi ultimi anni, considerando che ormai ha 38 anni.
La partita non si sblocca nonostante il dominio dei Red Devils, che al 75’ meriterebbero anche un rigore: Hreidarsson e Tevez si allacciano a terra e poi l’islandese pensa bene di aggrapparsi nettamente alla gamba dell’avversario, impedendogli di liberarsi con un intervento evidentemente scorretto, ma Walton sbaglia e decide di lasciar correre.
Al 79’ il Manchester United decide di cambiare modulo in un 4-3-3, con l’uscita dal campo di Nani e l’ingresso del giovane Fraizer Campbell, che fa la punta centrale con Tevez a sinistra e Giggs a destra.
Il neo entrato gioca i suoi 10 minuti con grandissima determinazione, ma il filtro fatto a centrocampo dal Portsmouth funziona meglio: i Pompeys però non riescono mai ad essere brillanti nella loro azione, nonostante l’ingresso di Utaka dia un movimento discreto. Il Manchester United preme fino all’ultimo ma manca un po’ di brillantezza nell’ultimo passaggio, anche perché Scholes non è ancora lucido come suo solito.
Il match si chiude quindi sullo 0-0 e si va ai rigori: inizia il Portsmouth e lo fa subito malamente, perché Lassana Diarra (che era stato uno dei migliori in campo) calcia di potenza centralmente ma manda il pallone sopra la traversa.
Il Manchester United realizza perfettamente con Tevez e il Portsmouth rischia anche nel secondo tentativo, visto che il tiro di Defoe viene toccato da Van der Sar ma termina comunque in rete.
Straordinario Giggs nella sua trasformazione (James aveva intuito con grande presenza ma il tiro è troppo preciso per arrivarci) e i Pompeys calciano ancora male, stavolta con Mvuemba che tira basso, lento e centrale: Van der Sar di piede respinge e più tardi può esultare, perché Glen Johnson sciupa anche il quarto tentativo con un destro totalmente sballato che termina largo.
E allora i Red Devils sono davvero dei “Penalty Kings” come li ha etichettati il Sun, visto che per calciare un rigore bene ci vuole anche una certa tecnica e il Manchester United ha dimostrato di averne a iosa, non dando mai speranza a James di intercettare una di queste conclusioni, nonostante il portiere della Nazionale inglese fosse in grandissima giornata. Inizia subito al meglio la stagione dei Red Devils, che vincono la loro 17esima Community Shield (o Charity Shield, come era chiamata prima del 2002), di cui 4 condivise (in passato, infatti, in caso di parità la coppa veniva divise tra le due rivali), la quinta ai calci di rigore (nella Community Shield solo sei finali sono finite ai rigori e ben 5 le ha conquistate il Manchester United). E’ un bel modo per ricominciare ma adesso Ferguson deve recuperare qualche giocatore, perché domenica prossima i Red Devils ospiteranno il Newcastle per la prima giornata di Premier League.
Niente da fare per il Portsmouth, che proverà a prendersi la rivincita il 25 Agosto, visto che già alla seconda giornata di Premier League ospiterà il Manchester United a Fratton Park. Prima, però, la squadra di Redknapp affronterà un esordio non più semplice, visto che dovrà far visita al Chelsea a Stamford Bridge, nell’esordio ufficiale di Luiz Felipe Scolari.
Manchester United-Portsmouth 0-0 (Manchester United vince 3-1 ai rigori)
Manchester United (4-4-1-1): Van der Sar 6,5 – Neville 6,5 (66’ Brown 6) Ferdinand 6,5 Vidic 6 Evra 6,5 – Fletcher 5,5 Scholes 5,5 O’Shea 5,5 (66’ Carrick 6,5) Nani 6 – Giggs 5,5 (79’ Fraizer Campbell sv) – Tevez 6,5
In panchina: Kuszczak, Evans, Possebon, Rafael Da Silva
Manager: Alex Ferguson 6
Portsmouth (4-4-2): James 8 – Johnson 5 Campbell 6 Distin 6,5 Hreidarsson 7 (79’ Lauren sv) – Bouba Diop 6,5 Pedro Mendes 5 (75’ Mvuemba 5,5) Diarra 7 Kranjcar 4,5 (60’ Utaka 6) – Crouch 5 Defoe 4
In panchina: Ashdown, Sahar, Cranie, Traorè
Manager: Harry Redknapp 6
Arbitro: Peter Walton (Northamptonshire) 5,5
Ammoniti: Vidic, Neville (MU), Distin (P)
Sequenza rigori:
0-0: Diarra (sbagliato: tiro finito alto)
1-0: Tevez (gol)
1-1: Defoe (gol)
2-1: Giggs (gol)
2-1: Mvuemba (sbagliato: tiro parato da Van der Sar)
3-1: Carrick (gol)
3-1: Johnson (sbagliato: tiro finito largo)
A cura di:
Silvio Di Fede
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