
Il Manchester United continua la propria corsa in testa alla classifica dopo il secco 3-0 inflitto al Liverpool, ma il big match di Old Trafford ha da spezzare in due tronconi, con Javier Mascherano a rappresentare il punto di svolta e il punto “zero” dell'incontro. La partita pre-Mascherano era stata molto equilibrata, con i Reds messi molto bene in campo da Rafa Benitez anche se poco incisivi in avanti. Il Manchester United faticava ad avere la meglio, ma dopo una fiammata si è ritrovato a ringraziare il portiere Josè Reina, autore di un errore abbastanza clamoroso che ha regalato il vantaggio ai Red Devils in una partita fin lì molto bloccata. Poco prima dell'intervallo arriva il “turning point”, il momento chiave della partita, quando l'arbitro Bennett decide che le protesta di Mascherano sono meritevoli di un secondo cartellino giallo che lascia il Liverpool in 10 uomini, ma soprattutto sotto shock per l'accaduto. In Inghilterra si discute già molto su questa decisione, specialmente facendo il parallelo all'episodio successo mercoledì scorso al White Hart Lane: se quattro giorni fa la protesta irritante ed indisponente di Ashley Cole sull'arbitro Riley non viene sanzionata (con il terzino che subisce l'ammonizione soltanto per il fallo su Hutton, fallo che già di suo meritava l'espulsione diretta) e questa protesta molto diversa di Mascherano viene punita con la seconda ammonizione qualcosa di strano in effetti c'è, pur ammettendo il grave errore dell'argentino, che avrebbe fatto molto meglio a starsene per i fatti suoi piuttosto che andarsi a cercare grane. Da quel momento il Liverpool esce dal campo e lo si vede anche dall'atteggiamento abbattuto del manager Benitez, con il Manchester United che può dominare in lungo e largo la ripresa e vincere con un risultato ampio una partita non giocata benissimo dai Red Devils, che hanno appunto sfruttato gli episodi (compresi i paperoni di Reina, nella domenica disastrosa dei portieri spagnoli) ma non hanno convinto molto nell'atteggiamento, perché nella ripresa hanno tardato troppo a chiudere la partita sul piano del risultato (il gol del 2-0 arriva solo al 79' minuto), pensando unicamente ad irretire gli avversari e finendo per rischiare qualcosina nell'unica sfuriata del secondo tempo nel Liverpool, che quasi trova il pareggio se solo Fernando Torres fosse stato più lucido nel controllare un pallone in mischia a pochi passi da Van Der Sar. Allora va dato sì onore al Manchester United che con questa vittoria mette una seria ipoteca alla vittoria del titolo, ma questo onore va anche dato con qualche remora, soprattutto pensando al possibile cammino in Champions League: il modulo ad una punta scelto anche per questa partita da Sir Alex Ferguson blocca molto il settore offensivo della squadra (cosa già vista nel doppio confronto contro il Lione, dove i Red Devils hanno rischiato di andare ai supplementari nonostante anche lì avessero mostrato una certa superiorità), mentre il ritardare il colpo del ko in partite importanti può anche essere punito da qualche avversario più sveglio del Liverpool di questo secondo tempo ed è sicuramente pericoloso. Tutto ciò fa pensare che il Manchester United abbia sì l'organico più forte d'Europa e, appunto, in grado di conquistare l'alloro continentale, ma anche che questi difetti di mentalità possano nuovamente bloccare la squadra sul più bello, come se l'eliminazione patita lo scorso anno in semifinale non abbia poi insegnato così tanto ai ragazzi di Ferguson. I Red Devils sono quindi una corazzata che però in una competizione a partita secca può essere colpita nel tallone d'Achille, sempre che esista qualche squadra abile nell'identificarlo.
Un po' a sorpresa, il Manchester United non scende in campo con il 4-4-2, ma Ferguson opta per il 4-5-1, inserendo Anderson in mediana al fianco di Scholes e Carrick e lasciando in panchina Carlos Tevez: sembra che il manager scozzese abbia preso l'abitudine di lasciare in panchina Tevez dei match importanti, nonostante l'argentino sia stato molto spesso decisivo in questo tipo di match, realizzando l'unico gol della partita contro il Chelsea e nel match di andata contro il Liverpool, oltre all'importantissimo pareggio nel finale di gara nella partita di Lione nell'andata degli ottavi di Champions League che ha permesso ai Red Devils di affrontare un match di ritorno più semplice e meno pericoloso. Nella formazione del Manchester United vanno anche segnalati i rientri di Van Der Sar e Ryan Giggs, mentre Rio Ferdinand riesce a superare il problema fisico che lo ha tenuto in dubbio fino all'ultimo momento. Non ci sono novità invece per il Liverpool, con Benitez che insiste sul 4-2-3-1 che tanto bene ha fatto negli ultimi tempi, con Kuyt, Gerrard e Babel a comporre la linea di trequartisti alle spalle dell'unica punta Fernando Torres. Le novità arrivano dall'assetto difensivo, visto che Benitez sceglie di dare fiducia ad Arbeloa sulla destra, accentrando Carragher e affiancandolo con Skrtel, preferito ad Hyypia.
Il Liverpool inizia la partita in modo aggressivo ma è il Manchester United a creare la prima grande palla gol dell'incontro al 6' minuto: inserimento centrale di Anderson sulla trequarti e passaggio filtrante su cui Carragher sbaglia il tempo del'intervento e non riesce ad impedire al pallone di continuare la propria traiettoria, Rooney conquista palla e va al tiro nonostante l'attacco molto fisico dello stesso Carragher, l'uscito ravvicinata di Reina chiude lo spazio e salva la porta del Liverpool. Rooney arriva al tiro con equilibrio precario ma per l'arbitro Bennett il contatto con Carragher non è così forte per essere falloso e per essere da calcio di rigore.
Questa occasione creata permette al Manchester United di prendere campo e Rooney è molto attivo nell'attaccare i due difensori centrali del Liverpool con il suo contino movimento. Dopo il contatto precedente tra Carragher e Rooney la partita si accende anche sul piano comportamentale e in pochi minuti arrivano alcuni episodi che mettono sotto pressione l'arbitro, con un classico tuffo di Cristiano Ronaldo (che quasi sembra più concentrato a fare il furbo piuttosto che giocare a calcio e accentua davvero troppi contatti in questo match) e due falli molto vistosi dei giocatori del Liverpool, che costano un ammonizione a Mascherano e che rendono il match molto scorbutico. Le due squadre sono molto aggressive ma il ritmo non decolla e in campo regna l'equilibrio.
Per rivedere un'azione pericolosa bisogna attendere fino al 24': punizione da destra battuta a rientrare da Giggs, Vidic prolunga il pallone di testa e sul secondo palo arriva il tocco di Cristiano Ronaldo da posizione defilata ma molto ravvicinata, Reina sembra in ritardo ma è salvato dalla leggera imprecisione del portoghese che manda il pallone sul palo esterno.
Al 27' è buona anche la risponda del Liverpool su azione manovrata: Kuyt fa la sponda di prima per il tiro pericolosissimo dal limite dell'area scagliato da Steven Gerrard, la deviazione di Rio Ferdinand manda fuori causa Van Der Sar ma il Manchester United si salva perché il pallone sfiora la traversa e termina alto. Sussulto importante del Liverpool,
sussulto che però rimane abbastanza isolato.
Passa qualche minuto e il Manchester United apre la difesa con un paio di fiammate: al 33' un lancio lungo trova Giggs defilato sulla sinistra nell'area di rigore, il gallese mette a terra il pallone con un controllo splendido e cerca il cross morbido e stretto, Reina è sulla traiettoria e cerca l'intervento ma per poco non si devia il pallone in rete, riuscendo a salvare la propria porta con un secondo intervento arrivato ampiamente prima che il pallone superi la linea di porta.
Passa un minuto e c'è un altro attacco a percussione dei Red Devils, con Rooney che ha spazio sulla sinistra perché Arbeloa è rimasto troppo stretto in posizione centrale: il nazionale inglese mette al centro un cross morbido, Skrtel rimane fermo e non va in marcatura, Reina esce male con il pugno e si fa anticipare da Brown, il quale colpisce in qualche modo il pallone, che rimbalza sul corpo di Reina e carambola in rete per la rete dell'1-0, arrivata in modo piuttosto inusuale. Il gol viene comunque assegnato a Brown, che realizza il suo terzo gol da professionista, ma è evidentissima la papera di Reina, che appena un minuto prima si era salvato da un altro erroraccio.
Al 44' arriva il momento chiave della partita: il Liverpool guadagna un calcio di punizione ma Fernando Torres protesta chiedendo (senza neppure avere tutti i torti) il giallo per Rio Ferdinand ma trova soltanto l'ammonizione ai propri danni. Non contenti, quelli del Liverpool continuano la polemica finendo pure in 10 uomini, perché Mascherano parte per avvicinarsi verso Bennett, Xabi Alonso prova in un primo tempo a trattenerlo ma l'argentino si “smarca” dal compagno e va a parlare con l'arbitro, il quale conferma la propria permalosità e non esita ad estrarre il secondo giallo verso un Mascherano che dal canto suo appariva troppo nervoso e polemico già nel corso del primo tempo, andandosi quindi a cercare delle grane davvero evitabili: se la gestione della partita dell'arbitro Bennett è pessima, il secondo giallo ai danni di Mascherano sembra poterci stare. Non contento, l'argentino continua a lamentarsi con l'arbitro e i membri della panchina del Liverpool lo devono fare uscire dal campo con la forza, in una scena abbastanza ridicola perché si vede pure l'arbitro scappare via dal giocatore, emulando il Celentano attore nella scena dell'incontro di boxe. Lo stesso Benitez va a richiamare Mascherano per poi a sua volta andare a protestare con Bennett, ma la follia di Mascherano costa la partita al Liverpool, che nel secondo tempo non riesce più a rispondere.
Dopo l'espulsione di Mascherano, i Reds passano al 4-4-1 che vede Gerrard in posizione più arretrata.
Il Manchester United sfonda facilmente e già al 47' ha l'occasione per raddoppiare: dal limite dell'area Scholes alza un mezzo lob per servire Cristiano Ronaldo in area di rigore, il portoghese cerca il pallonetto a scavalcare l'uscita di Reina ma finisce per tirargli addosso e lo spagnolo può respingere.
I Red Devils adesso giocano in power play, facendo girare con calma il pallone per cercare lo spazio giusta nella retroguardia avversaria, il tutto con ritmi bassi e con poca opposizione da parte del Liverpool.
Al 56' il pericolo nasce dal lancio lungo di Van Der Sar che trova un altro buco centrale nella difesa del Liverpool: Skrtel si lascia sfuggire troppo facilmente Rooney, il quale controlla un gran pallone in area ma poi anche lui come Cristiano Ronaldo va a calciare addosso a Reina, il quale respinge quasi involontariamente con una gamba.
Il Liverpool sembra uscito dal campo e tutto sembra molto facile per il Manchester United, che però non chiude il match e rimane con solo un gol di vantaggio. A questo punto, dopo 20 minuti di apnea i Reds provano a rispondere e a tenere per poco più di 5 minuti un ritmo alto che mette in grossa difficoltà il Manchester United nonostante la superiorità numerica. In questa fase, il Liverpool sciupa una potenziale occasione d'oro con Fernando Torres in mischia nell'area piccola, ma passata questa serie di fiammate la partita ritorna a prendere il trend precedente.
Al 73' Ferguson opta per un doppio cambio, con l'uscita di Giggs e di Anderson e l'ingresso di Nani e Tevez: l'argentino va a fare il trequartista dietro a Rooney in un 4-4-1-1, modulo naturalmente molto dinamico come sempre accede nel Manchester United.
Dopo aver atteso tanto, il Manchester United chiude la partita del giro di 2 minuti, anche se il prologo di tutto ciò è uno dei tanti errori della partita di Cristiano Ronaldo al 79' minuto: cross di Brown da destra con traiettoria arretrata, Tevez prolunga palla di petto per Cristiano Ronaldo che viene tenuto il gioco da un addormentato Arbeloa ed è solo a pochi passi dalla porta ma si mangia un gol incredibile tirando ancora addosso a Reina, con la deviazione che manda la palla sulla traversa e poi alta.
Sul corner successivo, però, Reina esce ancora una volta completamente a vuoto e Cristiano Ronaldo lo anticipa facilmente per realizzare il gol del 2-0: il fuoriclasse portoghese deve ringraziare il regalo di Reina, perché il gol addolcisce una prova che altrimenti sarebbe stata un vero disastro.
All'81' i Red Devils pongono il sigillo finale al match: triangolo lungo tra Nani e Rooney con il portoghese che si accentra e che sulla linea dell'area di rigore incrocia in destro, trovando con grande precisione l'angolino basso della porta di Reina, il quale per una volta è incolpevole e non può fare altro che restare fermo. E' la rete del 3-0, realizzato in modo splendido da Nani.
Il finale è pura accademia e il Manchester United porta a casa questi tre punti che lo lanciano a +5 sul Chelsea che adesso è secondo: i Red Devils hanno in mano tutti gli assi e hanno la possibilità di portare a termine il campionato in modo brillante. Un altro sigillo importante può essere dato nella prossima giornata, con il match interno contro l'Aston Villa.
Il Liverpool interrompe così la serie di cinque vittorie consecutive in Premier League e continua a non battere i Red Devils in campionato da ben 7 anni. I Reds adesso sono attesi dall'importantissimo derby casalingo contro l'Everton, che potrebbe anche assicurare il quarto posto alla squadra di Benitez in caso di vittoria, che sarebbe un altro duro colpo alle ambizioni dei Toffees.
Manchester United-Liverpool 3-0 (primo tempo: 1-0)
Manchester United (4-5-1): Van Der Sar 6,5 – Brown 6,5 Ferdinand 6,5 Vidic 6 Evra 7 – Cristiano Ronaldo 5 Scholes 7,5 Carrick 6,5 Anderson 5,5 (73' Tevez sv) Giggs 6 (73' Nani 7) – Rooney 7
In panchina: Kuszczak, Hargreaves, O'Shea
Manager: Ferguson 6,5
Liverpool (4-2-3-1): Reina 3 – Arbeloa 4 Skrtel 5 Carragher 5 Fabio Aurelio 6,5 – Xabi Alonso 5,5 Mascherano 2 – Kuyt 5 Gerrard 5,5 Babel 4 (66' Benayoun 5) – Fernando Torres 5 (82' Riise sv)
In panchina: Itandje, Hyypia, Crouch
Manager: Benitez 6
Arbitro: Steve Bennett (Kent) 5
Gol: 34' Brown, 79' Cristiano Ronaldo, 81' Nani
Ammoniti: Ferdinand (MU), Mascherano, Fernando Torres, Arbeloa (L)
Espulso: 44' Mascherano (L)
A cura di:
Silvio Di Fede
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