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La Champions League attende il suo padrone

20/05/2008

Preview della finale di Champions League: Manchester United e Chelsea arrivano a Mosca senza particolari problemi di formazione

L'ora della prima finale di Champions League tutta inglese sta scoccando, con Manchester United e Chelsea che già cominciano a pungersi e a temersi nelle dichiarazioni del prepartita e che attendono con sempre più impazienza il calcio d'inizio. Come tutte le finali europee, questo è un match attesissimo, soprattutto perché la maggior parte degli amanti del calcio ammira il campionato inglese ed è curioso di osservare questo derby tra le due squadre che lo hanno dominato nelle ultime tre stagioni e che adesso duellano anche per lo scettro europeo, ma appare difficile attendersi una partita spettacolare, di quelle tipiche del calcio inglese: al Luzhniki Stadium, infatti. scenderanno due squadre molto attende a non sbagliare e questo potrebbe bloccare la partita, che vivrà molto sugli episodi. La speranza di tutti, però, è che l'agonismo e la battaglia sia degno di una grande occasione come questa.

Certo, per assistere al migliore spettacolo serve anche il miglior tappeto erboso, come quello che si vede nella maggior parte delle partite inglesi, ma il rischio è che a rovinare questo match sia proprio il terreno di gioco del Luzhniki Stadium di Mosca: solitamente, questo stadio dispone di un terreno sintetico decisamente brutto da vedere e di difficile gestione per i calciatori, visto che spesso le partite giocate in questo stadio hanno creato rimbalzi irregolari, manco si giocasse con una palla pazza. La scelta di una federazione pessima come la Uefa di assegnare la finale proprio a questo stadio è stata assurda, ma i massimi dirigenti europei hanno continuamente ripetuto che a questa base sintetica sarebbe stata aggiunta una forte componente di erba naturale per dare al Luzhniki Stadium le sembianze di un campo di calcio e non di uno di patate, ma il mix creato rischia di essere disastroso: secondo gli ultimi rumours, infatti, la stessa Uefa non è soddisfatta nelle condizioni del terreno di gioco ad un giorno dalla partita, mentre i giocatori temono per la loro incolumità perché il rischio di un infortunio alle caviglie o ai legamenti sembra essere piuttosto alto. E pensare che questo appuntamento dovrebbe essere il fiore all'occhiello del calcio europeo. Michael Platini è tanto bravo a parlare a sproposito sull'etica del calcio inglese ma qualcuno dovrebbe fare qualcosa per fermare una federazione deleteria come la Uefa.

Il Manchester United arriva a Mosca sognando il double più prestigioso possibile, provando a bissare il successo ottenuto in Champions League: sulla carta, i Red Devils sono la squadra più forte, ma in una partita secca ci sono tante componenti (non ultimo, lo stesso fondo del Luzhniki Stadium) che possono entrare in causa e sicuramente quest'evento viaggia sul filo dell'equilibrio. La squadra di Ferguson ha disputato una grande stagione entro i confini nazionali ma, paradossalmente, sul piano del gioco non si può dire lo stesso nel cammino europeo, dove s'è vista una squadra molto più attenta tatticamente ma sicuramente meno elettrizzante sul piano estetico. Nonostante l'accesso alla finale di Mosca, il percorso in Champions League non è poi così brillante come si ci aspetterebbe dalla squadra più forte del mondo, visto che i tre turni ad eliminazione dirette sono stati superati con qualche patema d'animo di troppo: agli ottavi di finale, il Lione spaventò i Red Devils andando in vantaggio nel match di andata alla Gerland grazie alla rete di Karim Benzema, ma la squadra di Ferguson fu salvata nei minuti di recupero dalla zampata di Tevez che diede un prezioso pareggio esterno, quantificato nel ritorno dalla rete di Cristiano Ronaldo in un match che il Manchester United non riuscì a chiudere e che rischiò di vedere dirottato ai tempi supplementari, con Keita che arrivò vicinissimo al gol del pareggio colpendo un palo. Sul piano del risultato molto meglio è andato il doppio confronto contro la Roma, con i Red Devils che furono molto cinici nel match di andata e portarono a casa un ottimo 2-0 in trasferta, nonostante la squadra italiana giocò molto bene per circa mezz'ora. Nel ritorno ad Old Trafford, invece, Ferguson si permise il lusso di far riposare molte stelle, ma tremò e non poco quando Mancini si guadagnò in qualche modo un calcio di rigore che avrebbe potuto riaprire tutti i discorsi, ma che De Rossi sbagliò calciando alto. Il gol di Tevez nella ripresa mise al sicuro la qualificazione per la semifinale contro il Barcellona, con la sfida di Camp Nou influenzata da un altro rigore sbagliato, con Cristiano Ronaldo che mandò largo un penalty che avrebbe messo tutto in discesa per il Manchester United. Dopo il pareggio a reti inviolate visto in Spagna, all'Old Trafford ci pensò Paul Scholes a decidere le cose con una splendida rete dalla distanza, con i Red Devils che hanno poi sofferto molto per difendere il gol di vantaggio ma che alla fin fine non hanno concesso grandi occasioni al Barcellona.

Per quanto riguarda gli ottavi e i quarti di finale, il Chelsea è stato più fortunato nel sorteggio, trovando rispettivamente l'Olympiacos e il Fenerbahce: contro i greci, Grant optò per una prova molto difensiva nella trasferta d'andata e portò a casa uno 0-0, ma a Stamford Bridge i Blues fecero vale in pieno la propria forza e ottennero un agevole 3-0 firmato dalle reti di Michael Ballack, Frank Lampard e Salomon Kalou. La componente aggiunta nel cammino di Avram Grant (soprannominato dagli inglesi “The Lucky One”, in contrapposizione allo “Special One” che Mourinho si era auto-affibbiato) sono stati gli autogol che sono valsi dei pesantissimi gol in trasferta, cosa successa in Turchia contro il Fenerbahce, quando un pessimo intervento di Deivid diede il vantaggio al Chelsea. Lo stesso Deivid, però, riuscì a rifarsi, trovando un'incredibile botta dalla distanza che regalò la vittoria alla squadra di Zico, che in precedenza aveva pareggiato con Kazim-Richards. Non è stata molto brillante neppure la partita di ritorno per il Chelsea, con il solito Michael Ballack (sempre decisivo nella seconda metà di stagione) che ha subito trovato il gol che ribaltava la qualificazione in favore dei Blues, ma con la squadra di Avram Grant che non riusciva più a giocare bene e che s'è trovata a rischiare qualcosina nel finale di gara, quando poi la rete di Lampard chiudeva tutti i conti e garantiva al Chelsea l'approdo in semifinale, dove per la terza volta negli ultimi quattro anni ad aspettare i Blues c'era il Liverpool. Nel match di andata i Reds giocarono decisamente meglio e sembravano aver ormai vinto la partita grazie al gol di Kuyt, ma al 95' l'autogol di Riise diede al Chelsea un incredibile e importantissimo pareggio: questo fu l'episodio decisivo della doppia sfida, Il principale timore per tutti riguardano le condizioni del terreno di gioco del Luzhniki Stadium di Mosca anche perché al ritorno le due squadre finirono ai supplementari, visto che al gol di Drogba rispondeva quello di Fernando Torres. Un primo tempo supplementare “furente” dei Blues fu letale per il Liverpool e le reti di Lampard (su rigore) e Drogba scavarono un margine incolmabile per la squadra di Benitez, a cui non bastò la rete di Babel per togliere al Chelsea il biglietto aereo per Mosca.

La buona notizia è che nella prima finale tutta inglese di Champions League non ci dovrebbero essere assenze di rilievo: entrambe le squadre, infatti, hanno recuperato tutti i possibili infortunati e sono arrivate a Mosca con tutto l'organico a disposizione. Questo vuol dire che i due manager hanno ampia quantità di scelta, con il Manchester United che deve decidere sul modulo da attuare: il dubbio di Ferguson riguarda l'utilizzo del 4-4-2 (che effettivamente diventa un 4-2-3-1 perché gli esterni spingono molto e la seconda punta parte in posizione più arretrata rispetto al centravanti) o quello del 4-3-3, che paradossalmente risulterebbe essere il modulo più coperto, visto che permetterebbe ai Red Devils l'utilizzo di tre mediani e che diventerebbe una sorta di 4-5-1 in fase difensiva. Sir Alex Ferguson ha più volte dichiarato nel corso della stagione che, in caso di approdo in finale di Champions League, a Mosca avrebbe fatto giocare “Scholes e altri 10 giocatori”, un bell'attestato di stime per il 33enne centrocampista che saltò la sua prima finale di Champions League per squalifica, assistendo soltanto dalla tribuna alla clamorosa rimonta finale del Camp Nou ai danni del Bayern Monaco. Oltretutto, Scholes è un giocatore dall'indubbia esperienza ed è stato decisivo nella semifinale contro il Barcellona, per cui è davvero difficile per Ferguson rinunciare al suo pupillo. Secondo gli ultimi rumours, anche Carlos Tevez è certo della maglia da titolare e probabilmente sarà lui il raccordo tra centrocampo e attacco nel 4-2-3-1: saranno da verificare le posizioni di Wayne Rooney e Cristiano Ronaldo, visto che in Europa è quasi sempre il portoghese a giocare come centravanti, lasciando a Rooney un posto più defilato. Nonostante di fronte ci sia un'altra squadra inglese, è molto probabile che anche a Mosca venga attuata questa tattica. Un altro giocatore quasi sicuro di una maglia da titolare è Michael Carrick, mentre il vero dubbio di formazione riguarda il ballottaggio tra Park Ji-Sung e Owen Hargreaves, ballottaggio che delineerà il modulo tattico: negli ultimi giorni, Ferguson ha parlato molto bene del sudcoreano, dicendo che quella di Mosca sarà “la sua grande occasione” e per questo motivo sembrerebbe Park Ji-Sung il favorito ad un posto da titolare, anche perché l'ex Psv ha sempre giocato nelle partite chiave di quest'ultimo scorcio di stagione. Pochi dubbi invece per la difesa, visto che Ferguson schiererà i 4 titolari con Brown confermato terzino destro.

Anche nel Chelsea dovrebbe esserci soltanto un reale dubbio di formazione. Avram Grant è soddisfatto della condizione fisica con cui i suoi arrivano a questo fondamentale appuntamento e soprattutto recupera gli acciaccati dalla vigilia: John Terry s'era fatto male nell'ultimo match di campionato contro il Bolton e le sue condizioni apparivano preoccupanti, ma il capitano dei Blues ha un animo da gladiatore e non avrebbe saltato per nulla al mondo la finale di Champions League, recuperando in fretta da ogni possibile acciacco. Altri giocatori che sembravano in dubbio erano Ricardo Carvalho e Didier Drogba, ma i loro problemi muscolari apparivano lievi e la loro presenza in campo al Luzhniki Stadium non è mai stata realmente in dubbio. Grant schiererà quindi il solito 4-1-4-1 che vedrà come sicuri titolari due giocatori provenienti da periodi molto difficoltosi: Cech ha passato un anno e mezzo da incubo dopo quel vergognoso intervento di Stephen Hunt del Reading che gli provocò una frattura del cranio e che mise in pericolo addirittura la sua vita e sarà sicuramente molto bello vederlo giocare in finale di Champions League dopo un periodo così duro e così pieno di altri infortuni, mentre il problema personale di Frank Lampard è più recente, con il centrocampista del Chelsea che ha perso il 24 Aprile la propria madre Pat e che ha vissuto quest'ultimo mese in modo poco sereno ma che adesso è concentrato sulla partita di Mosca, magari provando anche a dedicarle il successo, dopo la dedica molto commossa seguita al calcio di rigore realizzato nella semifinale di ritorno contro il Liverpool. Tornando a discorsi più leggeri, l'unico dubbio di formazione di Grant riguarda la corsia di sinistra di centrocampo, con Kalou e Malouda che sono in ballottaggio e che partono sicuramente alla pari, mentre intoccabile sulla corsia di destra è Joe Cole, così come Michael Ballack al centro. Il mediano davanti alla difesa sarà l'espertissimo Claude Makelele, giocatore a cui il Chelsea non può rinunciare in un'occasione così importante, mentre Essien dovrà ancora una volta sacrificarsi a fare il terzino destro, visto che Grant preferisce utilizzare il ghanese fuori ruolo piuttosto che due terzini naturali come Belletti o Paulo Ferreira.

A dirigere il match sarà lo slovacco Lubos Michel, probabilmente uno dei pochi arbitri affidabili dell'intera Europa, un direttore di gara molto tranquillo, capace e di buona esperienza, nonostante arbitri settimanalmente un campionato non eccelso come quello della Repubblica Slovacca. La designazione sembrerebbe essere buona, ma al Chelsea (dove quest'anno si parla davvero troppo e a sproposito degli arbitri) qualcuno non la pensa così e Grant ha ricordato come Michel fosse l'arbitro di Liverpool-Chelsea di tre anni fa, quando i Blues di Mourinho furono eliminati in semifinale di Champions League per il gol-non gol (episodio tutt'ora poco chiaro e limpido) di Luis Garcia, che di fatto fu l'unica realizzazione nell'intero doppio confronto.

Infine, questo sono le probabili formazioni delle due squadre:

MANCHESTER UNITED (4-2-3-1):


Van der Sar;
Brown, Ferdinand, Vidic, Evra;
Scholes, Carrick;
Rooney, Tevez, Park Ji-Sung;
Cristiano Ronaldo

CHELSEA (4-1-4-1):


Cech;
Essien, Ricardo Carvalho, Terry, Ashley Cole;
Makelele;
Joe Cole, Ballack, Lampard, Malouda;
Drogba


Questo è il programma della finale di Champions League del Luzhniki Stadium di Mosca:

Mercoledì 21 Maggio:

ore 20.45

Manchester United-Chelsea

A cura di:
Silvio Di Fede

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Classifica

Squadra
Giocate
Punti
1
Manchester United
21
47
2
Liverpool
21
46
3
Chelsea
22
45
4
Aston Villa
22
44
5
Arsenal
22
41
6
Everton
21
35
7
Wigan Athletic
22
31
8
Hull City
22
27
9
Fulham
19
26
10
West Ham United
21
26
11
Manchester City
21
25
12
Bolton Wanderers
22
23
13
Newcastle United
22
23
14
Sunderland
22
23
15
Portsmouth
20
23
16
Blackburn Rovers
21
21
17
Middlesbrough
22
21
18
Stoke City
22
21
19
West Bromwich Albion
22
21
20
Tottenham Hotspur
21
20

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