Analizziamo reparto per reparto la situazione delle venti squadre di Premier League dopo le prime nove giornate: stasera trattiamo di Aston Villa e Chelsea.
Siamo ormai alla settima parte dell'analisi delle venti squadre di Premier League dopo le prime nove giornate e via via andiamo ad analizzare le squadre che hanno convinto maggiormente in questo inizio stagione: è il caso dell'Aston Villa, meno del Chelsea.
ASTON VILLA:
Ancora incapace di ottenere vittorie in trasferta, la squadra di Martin O'Neill gioca un gran calcio, puntando moltissimo sulla rapidità dei suoi giocatori offensivi. La partita della svolta è stata la vittoria per 2-0 sul Chelsea, dove i Villans hanno vinto con grande carattere, proseguendo la serie positiva nelle altre partite casalinghe, anche se han un po' buttato la possibilità di vincere la prima partita in trasferta nell'incredibile Monday Night contro il Tottenham.
Classifica: I Villans occupano meritatamente l'ottavo posto della graduatoria con 14 punti, nonostante abbiano giocato una partita in meno. Come detto, in trasferta non sono ancora arrivate vittoria e Martin O'Neill s'è dovuto accontentare di due pareggi, oltre alla sconfitta contro il Manchester City. Al contrario al Villa Park, dopo la sconfitta all'esordio stagionale contro il Liverpool, sono arrivate quattro vittorie consecutive.
Difesa: L'Aston Villa ha subito otto gol in questo inizio di stagione, di cui quattro nel già citato Monday Night contro il Tottenham, unica partita in cui il reparto arretrato ha perso solidità (complice soprattutto la convinzione di aver già ottenuto i tre punti). Buono il rendimento di Scott Carson, portiere molto efficace tra i pali anche se deve trovare maggiore sicurezza in alcune uscite alte. L'assenza di un vero terzino destro ha costretto O'Neill a spostare Olof Mellberg a destra: un vero rischio, considerando che lo svedese non è un giocatore rapido, ma che sta portando ad ottimi risultati, visto che Mellberg riesce a contrastare bene qualsiasi avversario con la sua prestanza fisica e la sua determinazione, appoggiando anche la fase offensiva. Si è inserito molto bene anche Zat Knight, acquistato a fine agosto dal Fulham e subito a segno contro il Chelsea nella partita d'esordio con la nuova maglia. Sicuro e costante anche il rendimento di Wilfred Bouma, a completare un reparto che si sta rivelando davvero ottimo (specie al Villa Park dove sono arrivati tre clean sheet nelle ultime tre partite), tant'è che Curtis Davies, uno degli acquisti più importanti dell'estate dei Villans, deve ancora esordire in Premier League.
Il migliore del reparto: Martin Laursen. Ha iniziato la Premier League in modo disastroso firmando l'autogol del vantaggio del Liverpool al Villa Park. Ha giocato titolare anche contro Newcastle e Fulham ma le prestazioni del danese seguivano la solita tendenza degli ultimi anni, con Laursen bravo nel gioco aereo ma sempre molto insicuro e rischioso negli interventi a terra. Ma la partita contro il Chelsea è stata decisiva: dopo 70 minuti non molto sicuri, Laursen ha cominciato ad esaltarsi finendo per creare un muro davanti l'area di rigore insieme al nuovo compagno di reparto Knight. Da quella partita la tendenza sembra esser cambiata e Laursen sta sciorinando una serie di ottime prestazioni, mostrando una “nuova” sicurezza e grande carattere, che gli ha permesso di trovare, con l'aggiunta di un'ottima dose di fortuna, anche una doppietta contro il Tottenham, dove ha sfruttato due papere di Robinson.
Centrocampo: Martin O'Neill aveva cominciato il campionato con il 4-3-3, con Petrov, Reo-Coker e Barry in mediana, ma i risultati migliori li ha avuti passando al 4-4-2, arretrando Young e Agbonlahor a centrocampo e dirottando Stiliyan Petrov in panchina. Quando Agbonlahor è stato spostato in attacco, ecco che è stato lanciato largo a destra Craig Gardner (che aveva cominciato il campionato addirittura da terzino destro), che ha subito messo il suo sigillo realizzando due gol su punizione nelle ultime due partite. Con il 4-4-2 il reparto funziona bene in quanto riesce a dare solidità e a portare in avanti molti palloni, in modo tale che gli esterni possano creare delle giocate grazie alla loro velocità. Fondamentali in questo lavoro sono Barry e Nigel Reo-Coker, con quest'ultimo che non aveva cominciato la stagione in modo brillante ma che sta ricevendo la piena fiducia dell'allenatore che lo sta aiutando nella graduale crescita di prestazioni. Ma il grande protagonista di questo brillante avvio di stagione dei Villans è il capitano Gareth Barry, giocatore completo nei fondamentali che a centrocampo sa fare tutto: pressa gli avversari con grande dinamicità, garantisce equilibrio al reparto, si alterna con Reo-Coker nella funzione di regista e smista bene il gioco sulle due fasce laterali. In questo modo, Barry ha conquistato il posto in Nazionale, dove nell'ultima partita è stato preferito anche a Frank Lampard, che comunque era acciaccato.
Il migliore del reparto: Ashley Young. Parte principalmente da sinistra ma spesso si sposta anche a destra, è un giocatore abilissimo nell'uno contro e uno e nel saltare l'uomo per creare superiorità numerica. A volte manca un po' di continuità nel corso della partita, ma quando parte in velocità è davvero inarrestabile. Ha 22 anni e deve migliorare il tiro, ma per il resto è un giocatore di grande avvenire e di ottimo presente.
Attacco: I problemi fisici di John Carew hanno un po' condizionato le prestazioni dell'attacco, che comunque sono state più che discrete, grazie anche al grande apporto degli esterni di centrocampo. Carew ha iniziato la stagione con qualche problema fisico ma era stato comunque importante nelle sei partite giocate per le sue sponde e la capacità di tenere palla per fare alzare la squadra, ma i vari acciacchi gli han tolto un po' di lucidità. Adesso il lungo attaccante norvegese è fermo ai box per un infortunio al ginocchio e il suo rientro, fissato per l'inizio di novembre, sarà importantissimo, anche perché gli spezzoni di partita giocati da Marlon Harewood, acquistato dal West Ham, sono stati davvero disastrosi, se non dannosi come contro il Tottenham quando con un fallo totalmente inutile ha causato il calcio di rigore che ha avviato l'assalto finale degli Spurs. Importante per il gioco offensivo è stato il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2,

con l'inserimento di Luke Moore a fianco di Carew, anche se le prestazioni singole di Moore non sono state molto convincenti: il 21enne ha grandi qualità e ottima velocità, ma spesso ha il vizio di estraniarsi completamente dalla partita e di sparire per diversi minuti. Sorprende il poco spazio che riesce a ritagliarsi Shaun Maloney, entrato per tre volte dalla panchina ma decisivo nella vittoria contro il Fulham.
Il migliore del reparto: Gabriel Agbonlahor. Nel 4-4-2 dell'Aston Villa gioca principalmente da esterno di centrocampo, ma in avvio di stagione ha fatto l'ala nel 4-3-3 e adesso sta sostituendo Carew nel ruolo di prima punta. E' proprio in quest'ultimo ruolo che Agbonlahor sembra giocare meglio, in quanto riesce ad essere più incisivo e più continuo. E' il capocannoniere della squadra con tre gol ed è un altro giocatore da tenere d'occhio perché in grande crescita.
CHELSEA:
I Blues hanno iniziato male questa stagione e sembrano puntare principalmente alla Champions League, ma l'addio di Josè Mourinho ha tolto ai Blues un personaggio chiave sia nella gestione di uno spogliatoio caldo, sia nella “gestione” del proprietario Abramovich, che adesso sembra sempre più intenzionato a cominciare una politica di mercato simile a quella del Real Madrid dei Galacticos. Senza dimenticare le qualità vincenti di manager di un Mourinho che ha messo molto di suo nelle vittorie degli ultimi tre anni. Avram Grant, il suo sostituto, non sembra avere nessuna di queste qualità ed è ancora da capire il ruolo che avrà Henk Ten Cate nell'organico: l'ex allenatore dell'Ajax (e ancora prima ex vice di Rijkaard nel Barcellona) è stato assunto come assistente di Grant, ma di fatto dovrebbe crearsi una gestione a “doppio manager”. Il serio rischio è quello di un ridimensionamento del Chelsea.
Classifica: I blues occupano il 7° posto in classifica con 15 punti, otto dei quali ottenuti in casa e sette in trasferta.
Difesa: Nonostante qualche passaggio a vuoto è sempre il reparto migliore del Chelsea, quello che rimane stabile e non fa crollare l'intera baracca. E' successo, ad esempio, nelle partite più brutte dei Blues in stagione, quelle contro Aston Villa e Manchester United che, nonostante abbiano avuto grandissimi spazi in contropiede sul risultato di 1-0, hanno dovuto faticare molto per chiudere le proprie partite, grazie agli interventi sempre importanti dei difensori centrali. Questo nonostante i tanti problemi fisici di John Terry e Ricardo Carvalho, con Alex Da Costa che sta cercando di integrarsi nella squadra. Non è un fuoriclasse ma sono comunque importanti le prestazioni di Tal Ben Haim quando è stato utilizzato al centro, mentre sulle fasce ha avuto molte difficoltà. Le difficoltà dei terzini sono una costante di questo inizio di stagione: a destra Juliano Belletti è importante in fase di spinta ma lascia molto a desiderare in copertura, mentre a sinistra Ashley Cole continua a non essere all'altezza delle prestazioni che l'hanno incoronato come più forte terzino sinistro d'Europa con l'Arsenal e anzi comincia a diventare un problema serio per i Blues.
Il migliore del reparto: Petr Cech. Se i Blues non crollano il merito è per gran parte di Petr Cech, che quest'anno è molto più impegnato rispetto ai suoi primi anni inglesi, ma resta sempre sicuro e conferma le sue eccellenti qualità.
Centrocampo: L'assenza nelle ultime quattro partite di Frank Lampard (e volendo anche quella prolungata di Mikael Ballack) ha sottratto al Chelsea quel giocatore in grado di creare gioco, rendendo così il gioco dei Blues molto confuso, finalizzato più ad azioni di “sfondamento” con il tentativo di mettere in difficoltà le difese quasi unicamente sul piano fisico. Sia John Obi Mikel che Steven Sidwell hanno fatto rimpiangere Lampard e la coppia centrale Makelele-Essien non è certamente quella più adatta per creare gioco. Inoltre neppure il rendimento degli esterni è stato di alto livello, con Joe Cole apparso quasi sempre appannato, mentre Shaun Wright-Phillips è calato dopo un buon inizio. Sono da evidenziare le buone prestazioni di Florent Malouda.
Il migliore del reparto: Michael Essien. Neanche lui è riuscito a sostituire Lampard in regia perché questo non è il suo tipo di gioco. Il ghanese però è sempre ottimo nel fare il suo, ovvero alzare il ritmo dell'azione, inserirsi in velocità, contrastare gli avversari ed alzare il pressing.
Attacco: I numeri parlano chiaro: il Chelsea ha realizzato soltanto otto gol in Premier League e la rete di Kalou nell'ultimo match contro il Bolton ha interrotto un digiuno di gol in campionato che durava da ben 460 minuti. E' chiaro che è venuto a mancare spesso il supporto del centrocampo, specie contro difese molto coperte, ma gli attaccanti del Chelsea non sono mai stati incisivi, a partire da Didier Drogba, trascinatore fino allo scorso che quest'anno ha pagato alcuni problemi fisici, qualche eccesso di nervosismo ed una esplosività fisica molto minore a quella dello scorso anno, dove spesso risolveva le partite da solo. L'ivoriano ha segnato soltanto un gol in Premier League, ma lo splendido gol realizzato a Valencia in Champions League fa ben sperare i tifosi del Chelsea, perché arrivato dopo un azione in cui Drogba ha messo tutta la sua potenza fisica. Per il resto, gli attaccanti dei Blues sono pressoché nulli: Claudio Pizarro ha mostrato qualche cosa buona ma non riesce ad essere incisivo, mentre Andriy Shevchenko è semplicemente disastroso ogni volta (poche in realtà) che viene messo in campo.
Il migliore del reparto: Salomon Kalou. Scegliere il migliore attaccante del Chelsea in questo momento è quasi impossibile, perché le prestazioni generali del reparto sono molto negative. Scegliamo Kalou perché è quello che ha giocato più di tutti e perché con un suo gol ha deciso l'ultimo match contro il Bolton.
7/10
Domani ci avvicineremo ulteriormente alla vetta della classifica analizzando il buon inizio stagionale di Blackburn e Portsmouth.