Il Manchester United è uno dei club più titolati d’Inghilterra: il suo palmares parla di 16 campionati vinti, 11 FA Cup 13 SuperCoppe di Inghilterra, 1 Coppa Coppe, 1 SuperCoppa Europea, 2 Coppe dei Campioni e 1 Coppa Intercontinentale.
La storia della squadra inizia nel 1878 quando un gruppo di ferrovieri di Manchester crea la Newton Heath (Lancashire & Yorkshire Railways). Gli “Heathens” furono tra i fondatori della Football Alliance, poi fusa con la Football Association nel 1892. Dieci anni dopo la squadra sfiora la bancarotta, e viene salvata da J.H.Davies che cambia il nome il Manchester United e introduce gli attuali colori sociali (prima la maglia era di color oro e verde). Tra il 1908 e il 1909 conquistano campionato ed FA Cup. L’anno successivo viene inaugurato il nuovo stadio, l’Old Trafford. La prima partita giocata nel nuovo stadio, il 19 febbraio 1910, fu un’entusiasmante vittoria 4-3 sul Liverpool. Dopo la Prima Guerra Mondiale e l’abbandono del primo manager di successo, J. Ernerst Mangnall, inizia un periodo difficile, culminato nella retrocessione del 1921. Dopo una parentesi di 4 anni, il Manchester torna in prima divisione nel 1925, due anni prima che J.H.Davies scompaia, sostituito alla presidenza da G.H.Lawton. Nel 1931 retrocede di nuovo, e nel 1934 chiude con la peggiore posizione di sempre, salvandosi in Second Division per un punto, dopo una vittoria sul Millwall all’ultima giornata. Nel 1936 arriva la sospirata promozione, ma la gioia dura solo un anno, poi di nuovo in Second Division. Nonostante 70 mila sterline di debiti, il Manchester viene nuovamente promosso nel 1938, prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Nel 1945 si apre l’era di Matt Busby, che migliora le pratiche di allenamento e risana le casse della società, portando la squadra a vincere l’FA Cup nel 1948. La sua politica punta molto sulla valorizzazione dei giovani: nel 1956 il Manchester vince lo scudetto con una squadra dall’età media di appena 22 anni. L’anno successivo vinceranno ancora, e diventeranno il primo club inglese a partecipare alla Coppa dei Campioni, arrivando in semifinale. Sembrava che la squadra dovesse dominare a lungo in Europa, ma il fato interrompe il sogno il 6 febbraio 1958, quando l’Airspeed Ambassador che li riporta a casa da Belgrado (dove avevano giocato la gara di ritorno dei quarti di Coppa Campioni contro la Stella Rossa) precipita dopo il decollo dall’aeroporto di Monaco di Baviera, dove si era fermato per il rifornimento. L’incidente uccide otto giocatori, i due allenatori e otto giornalisti al seguito. E’ il giorno più triste nella storia del calcio inglese. Matt Busby, solo ferito nell’incidente aereo, guida la ricostruzione durante gli anni ’60, mettendo sotto contratto giocatori come Law, Charlton, Best. Busby lascia l’incarico di manager nel 1969: si apre una lotta intestina per la successione risolta solo nel 1972 da Tommy Docherty, che non riesce ad evitare la retrocessione nel 1974. Al primo tentativo la squadra risale, vince la FA Cup nel 1977, ma Docherty viene esonerato, a causa di una love-story con la moglie del fisioterapista. Il nuovo allenatore, Dave Sexton introduce uno stile più difensivo, che irrita i tifosi: viene esonerato nel 1981, sostituito da Ron Atkinson, che fa registrare il record di spesa per acquistare Bryan Robson dal WBA. Arrivano poi Olsen, Strachan che si integrano con elementi del vivaio, come Whiteside e Hughes. Dopo 10 vittorie di fila, nel 1985-86, la squadra sembra lanciata verso il successo, ma un clamoroso calo di forma li fa chiudere quarti. La scarsa vena continua l’anno successivo e Atkinson viene cacciato: per salvare il team dalla retrocessione viene chiamato dall’Aberdeen Alex Ferguson. L’anno successivo arriva un secondo posto: Brian mcClair diventa il primo giocatore, dopo Best, a segnare 20 gol in una stagione. Tra alti e bassi in campionato, i Red Devils conquistano l’FA Cup nel 1990 e la Coppa delle Coppe (in finale sul Barcellona) l’anno successivo, quando il team viene quotato in Borsa, con 18 milioni di sterline di capitale. L’arrivo di Cantona, nel 1992-93 porta la vittoria in campionato, bissata l’anno successivo (quando realizzano il double con la coppa di lega), nell’anno in cui muore Matt Busby (20-1-94). Dopo l’assalto a Matthew Simmons, tifoso del Crystal Palace, Cantona viene condannato a otto mesi di squalifica. Per lo United inizia una rivoluzione: vengono venduti i pezzi pregiati e promossi i giovani, Beckham, Scholes, i fratelli Neville. Arrivano successi insperati e nel 1995-96 il Manchester diventa la prima squadra inglese a realizzare il double due volte. Nel 1997 Cantona annuncia il ritiro, a 30 anni, e nel 1998-99 la squadra raggiunge un record, il treble, vincendo il campionato, l’FA Cup e la Champions League (nella finale thrilling vinta 2-1 in extremis sul bayern Monaco). In campionato la squadra continua a vincere, ma i tifosi criticano lo stile più difensivo adottato da Ferguson e gli scarsi risultato in Europa. All’inizio del 2003 Rio Ferdinand viene squalificato per otto mesi per doping (la squadra comunque vince l’FA Cup). Il 13 maggio 2005 l’americano Malcolm Glazer, già proprietario dei Tampa Bay Buccaneers, acquista la squadra, investendo circa 1.47 miliardi di dollari. La nuova stagione, però, inizia male, con l’addio di Roy Keane e l’eliminazione dalla Champions: a parziale consolazione la vittoria in Coppa di Lega (in finale 4-0 al Wigan).
Primo tempo molto combattuto ma non certo spettacolare, con il Chelsea che gioca di più ma conclude solo con Lampard che si costruisce un paio di opportunità a cavallo della mezzora ma trova sempre attento Van Der Sar.
Nella ripresa cresce molto Wayne Rooney che impegna subito Cech con un gran destro da fuori e poi si esibisce in due sgroppate fantastiche che mettono in crisi la difesa di Mourinho. Dall'altra parte, però, attenzione a Drogba che prova la conclusione da fermo da posizione defilata e tocca il palo esterno.
La battaglia di Wembley arriva al 90' senza gol e Bennett dà quindi il via ai supplementari. Verso la fine del primo quarto d'ora extra entrambe le squadre si rendono pericolosissime: prima è Giggs a mancare clamorosamente il tap-in in scivolata sul cross teso di Rooney, mentre dall'altra parte Drogba scuote di testa l'esterno della rete sul cross di Robben deviato da Heinze.
La partita va verso i rigori, ma proprio quando sembra che i penalty siano inevitabili, la giocata confezionata da due fuoriclasse decide il match: triangolo volante tra Drogba e Lampard con il bomber ivoriano che scavalca Van Der Sar con un morbido pallonetto e firma il gol decisivo.
Vince il Chelsea, il Chelsea che aveva chiuso il vecchio Wembley nel 2000 con la Coppa in mano, il Chelsea che apre il nuovo Wembley 7 anni dopo con lo stesso trofeo, il sesto dell'era Mourinho, il secondo in un'annata che qualcuno continua a ritenere inspiegabilmente negativa.